“Kukicha” è il nome che identifica un tè verde giapponese prodotto miscelando sia le foglie che i rametti più giovani e teneri della Camelia Sinensis, la pianta dalle cui foglie si producono tutti i tè. Durante la lavorazione di tè verdi come il bancha o il sencha o il gyokuro, prodotti con le foglie, si separano i rametti e i piccioli che uniscono le foglie al ramo e con questi si produce il kukicha il cui nome giapponese significa infatti tè bastoncino (茎kuki=stelo/bastoncino, 茶cha=tè). Talvolta il tè kukicha si può trovare con il nome alternativo di “Bocha”. Il kukicha più pregato prende il nome “karigane” ed è prodotto con i rametti ottenuti dalla lavorazione di uno dei tè verdi giapponesi più pregiati, il “gyokuro”. Il tè kukicha non è da confondere con il tè bancha o il tè hojicha.
Le differenze tra i kukicha riguardano anche l’aspetto e il sapore dell’infuso e di conseguenza il metodo di preparazione. Il kukicha con rametti e foglie verdi si prepara in infusione in acqua con temperatura non troppo elevata, massimo 80°, per non più di un paio di minuti; in tazza ha un colore giallo-verde e all’olfatto sprigiona un fresco profumo vegetale mentre sul palato combina note erbacee e di nocciola. Il kukicha prodotto solo con i giovani piccioli leggermente torrefatti in tazza ha colore giallo intenso, un sapore pieno che ricorda la nocciola e si prepara come il precedente. Il kukicha prodotto con i rametti più grandi torrefatti in tazza ha colore bruno e un sapore molto legnoso e si può preparare con acqua bollente per un tempo di infusione di qualche minuto a secondo del gusto che si desidera ottenere.