Vegolosi

I 5 gusti

 

Qualche settimana fa, in un precedente post, abbiamo parlato del significato dei diversi colori di frutta e verdura.

E’ possibile, però, fare anche una distinzione dei cibi in base al loro gusto. Per fare ciò, chiediamo aiuto alla medicina tradizionale cinese che, oltre alla classificazione Yin e Yang, ne propone un’altra proprio in base ai sapori degli alimenti.

Infatti, seguendo le leggi della Medicina Tradizionale, i Cinesi hanno classificato anche le qualità dei cibi in base ai criteri di yin e yang e in base alla teoria confuciana dei cinque elementi (o movimenti).
I cinque elementi sono categorie che descrivono la dinamica trasformazione dell’energia dallo yin allo yang e dallo yang allo yin e in questo modo si prestano a descrivere i fenomeni del cosmo. Il Fuoco è considerato il massimo yang. L’Acqua è considerata il massimo yin. Il Legno necessita dell’Acqua per crescere e produce a sua volta il Fuoco, che rappresenta quindi la trasformazione dello yin nello yang. Il Metallo invece rappresenta la condensazione dell’energia, l’evoluzione dallo yang allo yin. La Terra è il simbolo dell’equilibrio e della centralità e rappresenta i movimenti intermedi di equilibrio fra tutte le trasformazioni.

I sapori e gli odori possono essere associati ai cinque movimenti e questa classificazione permette di capire come i diversi cibi possano modificare gli equilibri energetici del nostro organismo e l’equilibrio fra il corpo e la natura.

Il sapore amaro è associato al movimento Fuoco, il piccante al Metallo, il salato all’Acqua, l’acido/aspro al Legno e il sapore dolce, il più equilibrato, alla Terra. A questi sapori si sono poi aggiunti, in base all’esperienza altri due: il sapore insipido, associato energeticamente al dolce e il sapore astringente, associato all’acido/aspro. 

Ognuno di questi sapori ha delle proprietà energetiche specifiche in base alle quali può anche essere classificato in yin e yang. Così dolce, insipido e piccante sono sapori ad azione yang (l’assunzione di cibi con questi sapori fa sudare o urinare e così fa espellere i liquidi verso l’esterno), mentre acido/aspro, astringente, salato e amaro sono ad azione yin (sono sapori che fanno trattenere i liquidi e li condensano, con un movimento verso l’interno e il basso).

I cinque elementi, a loro volta, sono collegati a diversi organi vitali del corpo umano e alle emozioni. L’elemento legno è in simbiosi con fegato e cistifellea, agli occhi ed al senso della vista, alle unghie ed all’apparato muscolare. Emotivamente è vicino alla rabbia ed alla collera. Il fuoco si lega, al motore fisico del nostro corpo, ovvero al cuore. Ma si rivolge anche all’intestino tenue ed alla linfa vitale: il sangue. La gioia, insieme alla tristezza e alla migrazione tra i due stadi come capacità di provare emozioni, si collegano insieme al fuoco. L’elemento terra è per stomaco, pancreas e milza, ma prima dello stomaco si rivolge alla bocca e di conseguenza al senso del gusto. L’emozione attribuita alla terra è la simpatia. L’elemento metallo si lega ai polmoni e alla parte del colon nell’intestino, ma anche a pelle, capelli ed al senso olfattivo. È vicino al pianto ed alla pena, alla tristezza in genere. L’elemento acqua, come è intuibile, guarda a quegli organi che dediti al filtraggio del sangue, ovvero ai reni ed alla vescica. È importante anche per l’apparato scheletrico e per estensione ai denti. Il senso cui su riferisce l’elemento acqua è l’udito. Da acqua è composta gran parte del nostro corpo e rappresenta il fluire e lo scorrere.

Riassumendo, possiamo dire che:

Per la medicina cinese, l’abuso o l’eccesso di un sapore nell’alimentazione nuoce all’energia del corpo e degli organi.

L’eccesso di sapore acido/aspro nuoce al fegato, perché lo riempie di troppa energia; impoverisce peraltro l’energia della milza (l’acido trionfa sul dolce) e disperde quella che mantiene tonica la pelle; nuoce infine all’energia del cuore.

Possibili sintomi: collera, crampi muscolari, lieve anemia, gastrite, stitichezza, ansietà, inappetenza, instabilità mentale.

L’eccesso di sapore amaro nuoce al cuore perché gli provoca un sovraccarico di energia, debilita i polmoni (l’amaro trionfa sul piccante) e la pelle, disperde l’energia delle ossa e del rene, aumenta esageratamente l’energia dello stomaco.

Possibili sintomi: palpitazioni, arteriosclerosi, angina pectoris, perdita dell’appetito, gengivite, bronchite cronica, enfisema, stitichezza, disturbi mestruali, diminuzione della libido, diminuzione dell’acuità visiva.

L’eccesso di sapore dolce riempie troppo la milza e lo stomaco; poiché il dolce trionfa sul salato, sarà impoverita l’energia renale, rendendo così dolenti le ossa e fragili i capelli; inoltre si disperderà l’energia del fegato e si ridurrà quella del polmone.

Possibili sintomi: gastrite, ulcera, tristezza, difficoltà respiratorie, problemi cutanei, impotenza sessuale, problemi ossei, astenia muscolare, ipertensione arteriosa.

L’eccesso di sapore piccante aumenta troppo l’energia polmonare, nuoce al fegato, poiché il piccante trionfa sull’acido, danneggia l’energia del cuore e, quindi, l’energia mentale.

Possibili sintomi: emorragie cutanee, pelle e peli fragili, diminuzione della libido, confusione mentale, crampi muscolari, anemia, gastrite.

L’eccesso di sapore salato consuma l’energia renale e indebolisce le ossa; poiché il salato trionfa sull’amaro, l’energia del cuore sarà soffocata e la circolazione sanguigna rallentata, la milza e lo stomaco risulteranno indeboliti ed i muscoli contratti.

Possibili sintomi: ronzii auricolari, cefalea, ritenzione idrica, vertigini, stanchezza.