Vegolosi

Abbigliamento cruelty-free per neonati

L’ultimo decennio ha visto crescere l’attenzione verso uno stile di vita più etico e sostenibile portando ad un cambiamento anche e soprattutto nel settore del consumo. Uno degli ambiti maggiormente interessati è quello della moda in ogni sua sfaccettatura e non poteva rimanere escluso lo spazio dedicato ai più piccoli che vede ora una forte attenzione all’abbigliamento cruelty-free. Quando parliamo di abbigliamento per neonati si nota una crescente consapevolezza da parte dei genitori nella scelta di prodotti che rispettino per prima cosa la pelle del bambino ma anche l’ambiente e gli animali. Per esempio, i tanto utilizzati e comodi body per neonati che sono a costante contatto con la pelle del piccolo, devono essere anallergici e garantire traspirazione e morbidezza.

Verso l’abbigliamento “Cruelty-Free”, ma cosa significa?

Quando troviamo l’etichetta “cruelty-free” sappiamo che ci troviamo davanti a prodotti realizzati senza test sugli animali o senza l’utilizzo di materiali di origine animale, come la lana o il cuoio. In questo caso quindi si tratta di prodotti realizzati senza causare sofferenza nel mondo animale e né sfruttamento. Si tratta inoltre di pratiche produttive che rispettano l’ambiente nel suo complesso.

Decidendo di seguire una scelta di abbigliamento cruelty-free soprattutto per i neonati abbiamo la certezza che a contatto con la loro pelle delicata ci saranno solo tessuti realizzati con materiali organici e naturali, come ad esempio il cotone biologico, il bambù e il lino, tutti tessuti che non provocano allergie o irritazioni anche sulle pelli così delicate e sensibili dato che non contengono sostanze chimiche aggressive o coloranti sintetici utilizzati nei processi di produzione convenzionali.

Una scelta etica

La scelta di abbigliamento cruelty-free non è solo un modo consapevole di prenderci cura dei neonati fin dal primo istante, ma riflette anche un impegno verso un mondo più attento. Optare per la scelta di materiali che non coinvolgono lo sfruttamento degli animali è un modo per assicurare un futuro migliore a tutti, educando così i nostri figli fin dalla nascita all’importanza del rispetto verso tutte le forme di vita.

La sostenibilità è sempre proiettata ad un mondo migliore ed in questo caso è associata a pratiche agricole e manifatturiere più sostenibili. Basti pensare che il cotone biologico viene coltivato senza l’utilizzo di pesticidi nocivi: un modo per ridurre l’impatto ambientale che sappia anche promuovere un’agricoltura più sana per tutti. Di conseguenza i processi di produzione cruelty-free riducono anche l’impatto ambientale dell’inquinamento che viene ridotto al minimo utilizzando meno risorse naturali e generando meno rifiuti.

Decidere di seguire una scelta etica aiuta a supportare le aziende che si impegnano a rispettare questi standard e che possano così proseguire nella loro scelta solidale sia di produzione che di gestione del prodotto. Questo può avvenire dai primi prodotti di abbigliamento per neonati fino anche alla scelta di scarpe cruelty-free.

Quali sono i migliori tessuti per neonati?

Al primo posto troviamo il cotone biologico, molto popolare per l’abbigliamento cruelty-free. La coltivazione avviene senza l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti sintetici. Questo tipo di tessuto è anche biodegradabile.

Un altro tessuto indicato per la pelle dei neonati è la fibra tratta dal bambù, molto morbida e in grado di assorbire bene l’umidità. Il bambù è anche una risorsa rinnovabile in grado di cresce rapidamente senza la necessità di pesticidi o fertilizzanti.

Ideale per le stagioni più calde è anche il lino, un altro materiale naturale leggero, traspirante e resistente.