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Di seguito l’anteprima dell’articolo
di Elena Benarrivato
Si può essere compresi da un animale? E se questa connessione arrivasse con un polpo gigante del Pacifico dotato di tre cuori? Dalla letteratura – con un romanzo sorprendente – all’arte, scopriamo in che modo gli animali ci aiutano a essere un po’ più “umani”.
Un polpo gigante del Pacifico a cui confidare i propri segreti: ne sa qualcosa Tova, la settantenne addetta alle pulizie dell’acquario di Sowell Bay, nel romanzo d’esordio della scrittrice americana Shelby Van Pelt, Creature Luminose, bestseller del New York Times.
Il polpo si chiama Marcellus e, all’inizio della storia, ha ancora centosessanta giorni di vita di fronte a sé. Marcellus è ghiotto di granchi, vongole, gamberetti, capesante, cardi, abaloni e uova di pesce ma nell’acquario in cui vive non fanno altro che rifilargli delle ripugnanti e minuscole aringhe. Una notte, attratto da un nuovo invitante profumo proveniente da degli avanzi di cibo umano, contenuti nel bidone della spazzatura, esce dalla sua vasca e, rimasto impigliato in un groviglio di cavi elettrici, viene salvato da Tova immersa nella sua solita routine di pulizie: è l’inizio di una profonda amicizia.
Mentre la maggior parte degli esseri umani, durante il giorno, si diverte a bussare sul vetro della vasca di Marcellus, la signora Tova non è interessata a vedere i suoi «giochi con i tentacoli» ed è l’unica a parlargli. Tova è un po’ anziana per dedicarsi alla pulizia di un acquario ma ha bisogno di tenere occupate le sue notti attraverso questo lavoro per non pensare alla scomparsa del figlio…
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