Ci sono anche gli scatti che ritraggono lo stato degli allevamenti intensivi spagnoli tra le foto più “belle” del 2020. Il World Press Photo, il più prestigioso concorso di fotogiornalismo al mondo, ha infatti premiato il lavoro del fotografo Aitor Garmendia Inside the Spanish Pork Industry: The Pig Factory of Europe.
I dieci scatti presentati da Garmendia, che da diversi anni indaga e documenta il mondo dell’industria degli animali, si sono aggiudicati il terzo posto alla 64esima edizione di questo famoso concorso per la categoria “Ambiente, Storie”.
Allevamenti intensivi sotto i riflettori
Aitor Garmendia, per realizzare il suo lavoro, ha seguito investigatori appartenenti a gruppi per i diritti degli animali che, di nascosto, sono entrati in diversi allevamenti in tutta la Spagna per documentare ciò che accade all’interno.
La Spagna, come racconta la descrizione delle 10 foto premiate, è tra i principali Paesi europei a esportare carne di maiale in tutto il mondo. L’Unione Europea, nel suo insieme – ricorda il fotografo spagnolo – consuma circa 20 milioni di tonnellate di carne di maiale all’anno esportando circa il 13% della sua produzione totale, principalmente in Asia orientale.
Le foto dei 32 allevamenti di suini visitati da Garmendia raccontano, quindi, una realtà ben diversa da quella descritta dalla campagna finanziata dall’Unione Europa, Let’s Talk About Pork, lanciata in alcuni Paesi europei per dimostrare che il settore industriale dell’allevamento di maiali soddisfa i più alti standard di sostenibilità, biosicurezza e sicurezza alimentare del mondo.
Gli scatti del fotografo descrivono uno scenario completamente diverso: maiali ammassati all’interno di piccole gabbie, in cui è impossibile muoversi, scrofe nelle gabbie di gestazione, dove rimangono immobilizzate durante le prime quattro settimane di gravidanza e, ancora, maiali che presentano anomalie fisiche, come infezioni o lesioni cutanee.
Il terzo premio al World Press Photo a Garmendia, fotografo già conosciuto per aver partecipato alla realizzazione del libro fotografico Hidden, Animals in the Anthropocene, ha un valore simbolico non indifferente: grazie ai suoi scatti, gli allevamenti intensivi e le atrocità che subiscono gli animali all’interno di essi possono finire sotto agli occhi di milioni di persone. Inoltre, le fotografie di Garmendia sono un monito per l’emergenza socio-sanitaria che stiamo vivendo da ormai un anno a causa di un virus che, come più volte abbiamo raccontato, può diffondersi con maggiore facilità all’interno degli allevamenti intensivi.