Arriva su YouTube, con sottotitoli in italiano, What the health, il secondo film di Kip Andersen e Keegan Kuhna, già creatori del pluripremiato documentario Cowspiracy, che racconta le vere conseguenze della produzione di carne sull’ambiente. Questa volta, però, il focus è interamente sull’impatto che il consumo di carne e derivati animali ha sulla nostra salute: un’inchiesta interessante e “scomoda” perché interamente incentrata su argomenti taciuti, che riguardano la salute pubblica. Ecco tre fatti importantissimi raccontati dal documentario.
1 – La causa del diabete non è una dieta ricca di zuccheri
“Il diabete non è causato, e mai lo sarà, da una dieta ricca di carboidrati e zuccheri; la causa di questa malattia è una dieta che aumenta la quantità di grasso nel sangue, come può esserlo un’alimentazione a base di alimenti di origine animale” afferma il dottor Neal Barnard, medico, professore universitario e ricercatore statunitense. L’esperto spiega infatti che, analizzando le cellule muscolari del corpo umano, si scopre che si sviluppano piccole particelle di grasso che causano resistenza all’insulina: lo zucchero ingerito col cibo non può per questo entrare nelle cellule, rimane nel sangue e si sviluppa il diabete.
Anche l’idea che i carboidrati facciano ingrassare viene smentita puntualmente: a farlo è il dottor Garth Davis, chirurgo per la perdita di peso, che spiega come “abbiamo depositi di carboidrati nei muscoli e nel fregato, il glicogeno; quando mangiamo carboidrati o li immagazziniamo sotto forma di glicogeno, o li bruciamo. I grassi che ingeriamo si depositano direttamente, il nostro organismo non può trasformare i carboidrati in grasso, a meno che non si stia esagerando con le calorie”, conclude.
Gli esperti sono concordi nell’affermare che lo zucchero non faccia bene, anche perché non ha nutrienti e apporta solo calorie. Però sottolineano come non si tratti di un alimento dannoso nell’immediato, che non comporta infiammazioni o occlusione dei vasi sanguigni come gli alimenti di origine animale. “Il fatto di concentrarsi sugli zuccheri ha distolto l’attenzione dal vero problema, cioè la carne, i prodotti caseari e le uova”, dichiarano.
2 – Le lobby influenzano l’informazione sulla corretta alimentazione
Guardando il documentario, una delle scene che più colpisce è la conversazione tra Kip Andersen e il dottor Robert Ratner, direttore dell’American Diabetes Association, un’importante associazione statunitense che si occupa di curare il diabete: non appena Andersen cita diversi studi che mettono in correlazione il consumo di carne e latticini all’insorgenza di diabete, il medico rifiuta di continuare l’intervista. La sua reazione è forte e immediata: sul sito dell’associazione, tra le linee guida per un’alimentazione salutare, viene suggerito il consumo di carne e latticini. L’impressione quindi è quella che le grandi organizzazioni di ricerca spingano le persone a consumare i cibi legati alle malattie che loro dovrebbero curare.
Il motivo è semplice: dopo una breve ricerca online, Andersen scopre che tra gli sponsor dell’associazione ci sono grandi aziende produttrici di latticini, come ad esempio Danone (nella foto qua in alto). Dal documentario emerge anche un altro fatto allarmante, però: a quanto pare, anche il Governo americano sarebbe coinvolto in questa prassi, dal momento che periodicamente vengono stilate linee guida sull’alimentazione – nelle quali si consiglia il consumo regolare di proteine animali – e la commissione che le scrive è composta da persone che hanno ricevuto soldi da grandi aziende che producono alimenti di origine animale.
3 – Il formaggio è “una droga”
Autore, tra gli altri, anche del volume “The cheese trap” (La trappola del formaggio), sempre il dottor Neal Barnard spiega chiaramente anche in questo documentario come la caseina, la proteina principale dei latticini, sia da considerarsi alla stregua di “una droga” per noi. Questa proteina, spiega infatti il medico, si spezza durante la digestione umana per creare quelle che sono dette “casomorfine“, derivanti dalla caseina: si tratta di composti come morfine che arrivano al cervello e attaccano lo stesso ricettore a cui si attacca anche l’eroina. Non sono altrettanto forti, afferma, ma lo sono abbastanza per creare quella sorta di “dipendenza” nei confronti del formaggio, quel desiderio quasi implacabile di addentarne un pezzetto che ogni tanto si manifesta.
David Symon, avvocato, spiega chiaramente che uno degli obiettivi principali dell’industria casearia è quello di raggiungere i bambini: i giovani e giovanissimi saranno consumatori per tutta la vita, e possono essere condizionati fin da piccoli. Ecco dunque pubblicità create ad hoc per raggiungere questa fetta di pubblico, ma anche ingenti investimenti per promuovere questi prodotti nelle scuole: non solo latte e latticini, però, ma anche carne rossa e lavorata, classificate dall’OMS come cancerogene.
Tutti gli esperti che hanno dato il loro contributo alla realizzazione del documentario, alla fine, concordano su un punto fondamentale: le diete a base vegetale risultano le più indicate per prevenire – e, spesso, far regredire – le malattie, comportando benefici e nessun rischio per la salute. Smettere di mangiare prodotti di derivazione animale passando a una dieta 100% vegetale è possibile e semplice, anche grazie alle indicazioni della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, che ha stilato una serie di consigli racchiusi nella “piramide alimentare vegana”.