Il vino vegano piace sempre di più, soprattutto ai giovani. A rilevarlo sono i dati di una ricerca condotta da Nomisma – Wine Monitor che evidenziano come il vino vegan sia entrato di diritto tra i nuovi trend di consumo enologico per il 2016. Ad apprezzare il vino prodotto senza il ricorso ad elementi di origine animale, evidenza l’indagine, sono soprattutto i millenials (l’8,7 per cento la quota di coloro che mostrano particolare interesse per questa categoria di prodotto).
L’apprezzamento per il vino vegano segue quello per i prodotti biologici, ormai affermatisi sul mercato enologico. Nel 2015 i consumatori di vino bio sono infatti raddoppiati. Sempre secondo la ricerca, almeno 1 italiano su 4 sopra i 18 anni (circa 10,6 milioni di persone) ha bevuto lo scorso anno in almeno un’occasione, sia a casa che fuori, vino a marchio biologico (nel 2013 la percentuale era del 2 per cento e nel 2014 pari all’11 per cento). I dati sul consumo vanno di pari passo a quelli sulla produzione: in Italia ogni 10 ettari uno è coltivato secondo i criteri biologici e con 66.578 ettari a vite da vino l’Italia è al secondo posto in Europa, dopo la Spagna. A livello regionale, a farla da padrona è la Sicilia, che detiene il 38 per cento delle superfici vitate bio. Un mercato in forte espansione, anche a livello internazionale: nel 2015 le vendite di vino italiano bio hanno raggiunto complessivamente 205 milioni di euro, un terzo delle quali registrate sul mercato interno e per la restante parte su quelli internazionali, Germania, Usa e Svizzera in testa, con un incremento del 38 per cento rispetto all’export di vino bio realizzato nel 2014.
Biologico va a braccetto con vegano, rileva ancora la ricerca: il 13 per cento delle imprese che esportano vini bio esportano infatti anche vini vegani, l’8 per cento senza solfiti e il 6 per cento biodinamici.