Il vino può non essere adatto ai vegani. Non tutti lo sanno ma può accadere che in alcuni stabilimenti si utilizzino materie prime di origine animale sia per la realizzazione del vino, sia per incollare le etichette alle bottiglie. Ecco che, grazie ad una certificazione, l’azienda Fattoria Casabianca di Siena, in Toscana, è riuscita ad ottenere il placet per la produzione del primo Chianti vegano.
“Per avere la certificazione bisogna fornire la garanzia che il nostro è un vino con la totale assenza di prodotti di origine animale impiegati in tutto il ciclo produttivo – spiega Giacomo Sensi, agronomo di Fattoria Casabianca e vegetariano sulle pagine de “Il Giornale“-. Abbiamo sostituito tutti i prodotti di origine animale ed i loro derivati, sia per la cura dei vigneti sia nelle cantine così come nel packaging finale del prodotto, compresi i materiali per l’imbottigliamento, la colla per le etichette fino al nastro adesivo con cui si chiudono i cartoni.Un iter complesso, come spiegano dall’azienda ma il cui costo non ricadrà sui consumatori.
Foto da : www.vinoturismo.it