Avete mai pensato all’impatto che i cosmetici che utilizziamo quotidianamente – tra shampoo, bagnoschiuma, creme e saponi – hanno sugli animali e l’ambiente? Basti pensare alle tonnellate di plastica utilizzata per gli imballaggi, ai test praticati sugli animali (sebbene vietati sul suolo europeo dal 2013) e all’uso di ingredienti di origine animale per rendersi conto di quanto poco la cosmesi “tradizionale” sia etica ed ecosostenibile. Qualcuno, però, sta lavorando da tempo per cambiare le cose dall’interno: parliamo di Laëtitia Van De Walle, fondatrice del brand di cosmesi vegana ed ecologica Lamazuna. La filosofia dell’azienda è quella di offrire ai consumatori cosmetici fatti a mano 100% cruelty-free e a impatto zero, riducendo al minimo gli imballaggi (di legno e cartone) e – laddove necessaria – utilizzando esclusivamente plastica riciclata e riciclabile.
Vegana da molto tempo e da sempre amante della natura, Laëtitia ha le idee chiare in fatto di impatto ambientale: “Creando un’azienda, ho compreso fin da subito che l’impatto di ogni mia decisione da imprenditrice sarebbe stato enorme – ha dichiarato ai microfoni di Vegolosi.it – molto di più delle mie decisioni personali. Ho capito quindi di avere una grossa responsabilità. Per questo motivo ho scelto di porre molte “condizioni” a Lamazuna, per creare dei prodotti il più sani possibile per noi in quanto consumatori, ma anche per il pianeta. Era dunque inevitabile che i prodotti dovessero essere vegani”. A testimonianza di quanto affermato dall’imprenditrice, i prodotti sono certificati Cruelty Free & Vegan da PETA, una delle associazioni più autorevoli nel settore.
Alla base della filosofia del brand, però, non c’è solo il rispetto per gli animali e l’ambiente, ma anche e soprattutto quello per le persone. Al momento delle assunzioni in azienda, infatti, Laëtitia ha colto al volo l’opportunità di offrire un lavoro a chi ne aveva bisogno. Per questo, oggi fanno parte del team Lamazuna sia Fahim – rifugiato politico afgano, che ha scelto di trasferirsi in Francia per scappare da un conflitto – che Cristian, un ragazzo romeno di 16 anni che chiedeva piccole offerte in strada da quando aveva lasciato il sud Italia con tutta la sua famiglia. “Mi auguro che la loro esperienza nella nostra azienda diventi un trampolino di lancio verso nuove avventure – afferma Laëtitia – perché sono capaci di fare nnumerevoli altri lavori, ma al momento hanno bisogno di tempo per imparare bene la lingua. La loro presenza è molto importante all’interno dello staff, perché apportano una grande ricchezza culturale. Dopotutto, quasi la metà dello staff Lamazuna è di origine straniera”.
Per quanto riguarda l’approdo dei prodotti nel nostro paese – il cui lancio ufficiale avverrà al Sana di Bologna, a settembre, anche se sono già disponibili nei negozi specializzati – l’imprenditrice si augura che abbiano lo stesso successo raggiunto in Francia. “Spero che la presa di coscienza vegana e a impatto zero che si è diffusa in Francia subito dopo avere accolto le risoluzioni della Cop21, possa verificarsi anche in Italia. E sono sicura che questo accadrà presto”.
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