Il veganesimo riconosciuto come diritto umano contro ogni discriminazione. Succede in Canada, dove la Commissione dei Diritti Umani dell’Ontario ha esteso il significato del termine “credo”, tutelato come diritto dal Codice dei Diritti Umani dello Stato, ampliandolo a un’eccezione che non riguarda più solamente scelte di natura religiosa, ma anche altri aspetti della vita quali, per esempio, quella a favore del veganesimo.
A spiegarlo è Animal Justice, storica associazione canadese che si occupa dei diritti degli animali. Il Codice dei Diritti Umani dell’Ontario, sottolinea Animal Justice, tutela i cittadini dalle discriminazioni basate sulla razza, l’età, il sesso e il “credo”, per l’appunto. Un termine, quest’ultimo, che finora non era stato ancora definito per legge. Recentemente, però, la Commissione dei Diritti Umani dell’Ontario, organo governativo che si occupa della tutela dei diritti, ha aggiornato la propria policy riguardante la prevenzione delle discriminazioni basate sul credo riferendolo non solo agli aspetti religiosi, ma “anche a quei sistemi non religiosi che influenzano in maniera sostanziale l’identità, la visione del mondo e lo stile di vita della persona”.
Una decisione destinata ad avere effetti concreti sulla vita delle persone. La nuova policy fa infatti esplicito riferimento alla tutela delle scelte delle persone in campo alimentare e, più in generale, a ciò che riguarda il rispetto degli animali riconoscendo, per esempio, il diritto dell’ammalato a richiedere in ospedale un pasto vegetariano o dello studente a non praticare esperimenti sugli animali in università, senza che questo sia fonte di discriminazione. Un importante passo avanti per il quale Animal Justice ha già fatto sapere di voler intraprendere una battaglia a favore della sua applicazione anche negli altri Stati del Canada.