Nicola, come è nata l’idea dei pacchetti vacanze veg?
Noi lavoriamo da sempre sulle nicchie di mercato. Ci siamo resi conto che talvolta chi segue questo genere di alimentazione viene considerato un “appestato”. C’è poca informazione e attenzione. L’idea è quella di offrire a tutti la possibilità di organizzare una bella vacanza, qualunque sia la propria scelta alimentare.
Le strutture ricettive italiane sono attente alle esigenze alimentari di chi segue dieta diversa da quella tradizionale, come vegetariani, vegani e celiaci o c’è ancora molto da fare?
Sicuramente la strada da percorrere è ancora molto lunga. Fortunatamente sta nascendo sempre più la consapevolezza, soprattutto da parte delle piccole strutture ricettive, che le nuove necessità alimentari dei viaggiatori sono fondamentali per poter offrire non solo un buon servizio, ma anche per emergere nel mercato turistico. Le strutture che offrono cucina per celiaci sono in grande aumento, soprattutto nelle località marittime e nelle grandi città. Le strutture per vegetariani e vegani, invece, sono ancora molto poche e si concentrano soprattutto nella zona del centro Italia.
Di che tipo di strutture si tratta?
A essere più attente sono soprattutto le strutture più piccole, come agriturismi, piccole locande e wellness hotel, che spesso hanno il valore aggiunto di essere collocate in contesti naturali particolari e suggestivi. Sono realtà nelle quali è facile trovare prodotti biologici, a chilometro zero, spesso realizzati anche in casa.
Scegliere di fare una vacanza in questo tipo di strutture costa di più?
No, generalmente il costo non varia rispetto a soggiorni con cucina tradizionale.
Ci sono regioni italiane che hanno un’offerta più sviluppata?
Sì, sicuramente le regioni dell’Italia centrale sono più preparate: l’Umbria, la Toscana, l’Emilia Romagna e le Marche sono all’avanguardia sia per la cucina celiaca che per quella vegetariana e vegan.
All’estero le strutture ricettive e i ristoranti sono più attenti alle esigenze di vegetariani e vegani rispetto all’Italia?
In base alla nostra esperienza nell’organizzazioni di soggiorni all’estero possiamo dire di no: abbiamo riscontrato diverse difficoltà nel garantire ai nostri clienti un servizio adeguato nei Paesi esteri, più che in Italia.
La richiesta di vacanze e soggiorni studiati su misura sulle esigenze di chi segue questo tipo di alimentazione è in aumento?
La richiesta sta crescendo tantissimo: ogni giorno riceviamo molte richieste per brevi soggiorni vegan o vacanze sia estive che invernali con cucina celiaca, quest’ultime soprattutto da parte di famiglie con bambini
Che consigli pratici si possono dare ai vegetariani e vegani per l’organizzazione delle loro vacanze in modo che siano soddisfatti e non incappino in spiacevoli sorprese?
Innanzitutto di affidarsi a Tipidatour! Scherzi a parte, il miglior consiglio che possiamo dare a questi viaggiatori è quello di non lasciare mai nulla al caso, di specificare sempre molto bene alla struttura o all’agente di viaggio presso il quale effettuano la loro prenotazione le proprie esigenze alimentari, comprese intolleranze particolari e allergie, e di non fermarsi a valutare il soggiorno o la vacanza solo per il prezzo, ma soprattutto per il servizio che viene offerto.
Silvia De Bernardin