Cosa succede quando la voglia di emergere e far parlare incontra la mancanza di sensibilità, tatto e conoscenze? Succede quello che vedete, anche se solo parzialmente, nella foto qui sopra: FederFauna, confederazione degli allevatori, commercianti e detentori di animali, decide di creare un cartello da utilizzare sulla sua pagina Facebook che accosta l’immagine di Aylan, il bambino siriano morto sulla spiaggia di Bodrum a quella di un gruppo di attivisti che soccorre un’orca in riva al mare. La connessione fra le due immagini è data da una frase estrapolata dall’omelia pronunciata da Raniero Cantalamessa, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, durante la “Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato” tenutasi lo scorso 1 settembre in Vaticano.
Le polemiche, l’indignazione
L’immagine sui social ha scatenato l’indignazione: più di 1300 persone sono intervenute a commentare l’immagine sulla pagina di FederFauna. “Scusate – scrive Sergio – ma voi siete fuori come balconi. Come osate usare l’immagine di una bambino morto così fuori contesto? Ma non vi vergognate? Tolgo subito il like che avevo messo alla vostra pagina (e segnalo la foto)”. “Seriamente: ma chi c’è dietro questa pagina? Nomi e cognomi!!!!!” scrive, invece Chiara. Anche pagine come “Vegano stammi lontano” che certamente non sono vicine all’etica animalista, hanno espresso il loro dissenso rispetto a questo utilizzo delle immagini.
La frase e il suo contesto
La frase di Cantalamessa è tratta da un discorso certamente più ampio di cui vi riportiamo alcuni stralci qui:” Il minerale serve al vegetale che di esso si nutre, il vegetale serve all’animale (è il bue che mangia l’erba non il contrario!), e tutti tre servono alla creatura razionale che è l’uomo. Questa gerarchia è per la vita, non contro di essa. Essa viene violata, per esempio, quando si fanno spese pazze per degli animali (e non certo per quelli in pericolo di estinzione!), mentre si lasciano morire di fame e di malattie milioni di bambini sotto i propri occhi.”
La falsa dicotomia
Nelle scuole di oratoria greca si indicava fra gli errori di ragionamento con cui portare il proprio interlocutore o il pubblico ad una conclusione sbagliata la “falsa dicotomia” detto anche “Falso dilemma”: questo meccanismo prevede di mettere in in relazione due soluzioni ad un problema escludendo tutte le altre, spesso queste soluzioni sono in assoluto contrasto e fanno si che si creino “partiti” a favore o contro le soluzioni stesse. Federfauna non crediamo abbia preso spunto dagli oratori greci, ma la fallacia del ragionamento è di certo da imputare a loro e lo è anche la colpa di aver voluto utilizzare un’immagine ormai tristemente “famosa” (quella del piccolo siriano) per portare acqua ad un ragionamento che ancora non si capisce bene quale sia: FederFauna difende le posizioni di allevatori, detentori di animali e commercianti, e sta bene, ognuno ha diritto di espressione, parola e di poter portare avanti il proprio punto di vista, ma come può essere utile a questo scopo sostenere con le allusioni per immagine che chi decide di aiutare animali in difficoltà è in qualche modo in relazione con la morte di un bambino che scappa dal suo paese in guerra a bordo di un’imbarcazione insieme alla madre, al fratello e al padre? In che modo gli iscritti a FederFauna si sentono rappresentati e meglio tutelati grazie a questa immagine?