Dallo scorso luglio è scattato l’allarme “uova contaminate” in Europa: sono 15 i paesi europei, tra i quali anche l’Italia, che hanno ricevuto diverse partite di uova contaminate dal Fipronil provenienti da Belgio e Olanda. MA che cosa è il Fipronil?Si tratta di un insetticida veterinario segnalato dall’OMS come “moderatamente tossico per l’uomo”, che può causare nausea, vomito, dolori addominali e perfino crisi epilettiche. Com’è finito nelle uova? Negli allevamenti intensivi è fondamentale controllare la proliferazione di insetti infestanti come pulci e zecche, ma in Europa ci sono regole molto severe che vietano l’utilizzo di sostanze potenzialmente pericolose per l’uomo come, appunto, questo insetticida.
Eppure, a quanto pare, due aziende dei Paesi Bassi avrebbero iniziato a usare illegalmente il Fipronil che, entrando in contatto con gli animali, sarebbe finito prima nelle loro carni e poi anche nelle uova. Dal momento in cui è stata lanciata l’allerta, lo scorso 22 luglio, numerosi sequestri hanno permesso di ritirare dal mercato europeo non solo le uova contaminate, ma anche i prodotti realizzati con esse. Da chiarire, comunque, che non tutte le uova poste sotto sequestro nel nostro paese erano di importazione: in molti casi, infatti, le uova al Fipronil provenivano da allevamenti italiani.
Il Fipronil in Italia
Le ultime notizie parlano infatti di uova contaminate provenienti da un allevamento marchigiano, ma sono diversi i sequestri avvenuti in precedenza sul nostro territorio: due casi di positività al Fipronil sono stati rilevati ad Ancona e Viterbo, dove le autorità hanno sequestrato quasi 30 mila galline e 90 mila campioni; anche a Milano è stata recentemente ritirata dal mercato una partita di omelette surgelate, ma l’allarme ha riguardato anche alcune strutture in Salento ed Emilia Romagna, dove le autorità hanno dato il via a controlli a tappeto su tutti gli allevamenti. Uova al Fipronil anche nel savonese e nella bergamasca ma la situazione pare fuori controllo, tanto che gli aggiornamenti coinvolgono a poco a poco tutta la penisola.
Emergenza Fipronil: è davvero pericoloso per la salute?
Lo scandalo si espande a macchia d’olio e il Ministero della Salute rassicura i consumatori, garantendo “un monitoraggio costante delle informazioni relative alla circolazione in Europa di lotti di uova e derivati contaminati da Fipronil. Allo stato attuale – si legge ancora sul sito ufficiale – non risulta che si siano manifestati in alcun Paese dell’Unione casi di intossicazione umana legata all’utilizzo delle uova contaminate; tale evenienza è peraltro poco probabile, in considerazione del livello di contaminazione rilevato e del normale consumo medio di uova nella popolazione europea”. A quanto pare, insomma, i pericoli per la salute sarebbero minimi: “Il pericolo, infatti, dipende dalla quantità di sostanza ingerita: se una persona adulta ne ingerisce una dose minima, i rischi sono circoscritti e limitati. Solo se la percentuale è più consistente e viene assunta in modo costante nel tempo, il rischio comincia a essere reale”, ha spiegato Luciano Atzori, biologo esperto in sicurezza degli alimenti. Il rischio, in ogni caso, è soggettivo, come ricorda l’esperto: “I bambini e gli anziani sono più vulnerabili degli adulti agli effetti tossicologici. Per loro anche un’assunzione limitata nel tempo e nella quantità può causare rischi”.
Quindi, nonostante i pericoli concreti siano da considerarsi limitati, va ricordato che l’uso di questo insetticida non è mai stato autorizzato negli animali che forniscono alimenti per l’uomo: lo sottolineano i medici della Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI), che aggiungono: “Nel caso in oggetto le galline non sono state trattate con farmaci registrati, ma direttamente con il principio attivo preparato e somministrato in modo completamente illegale“. Diverso il discorso, invece, per gli animali domestici sui quali questo farmaco viene regolarmente utilizzato: “L’autorizzazione all’immissione in commercio di questo prodotto è avvenuta nel rispetto delle normative in vigore nell’Unione Europea – affermano gli esperti – con la valutazione dell’efficacia del prodotto, della sua tollerabilità per gli animali e dell’assenza di rischi apprezzabili per l’uomo che viene a contatto con gli animali trattati. In tutti gli anni di utilizzazione del Fipronil le osservazioni postmarketing (farmacovigilanza) non hanno evidenziato problemi che ne mettessero in discussione l’utilizzazione”.