Il mondo veg si muove, e le aziende, i colossi, le multinazionali, seguono a ruota. Unilever, con più di 400 marchi utilizzati ogni giorno da più di 2,5 miliardi di persone, muove i suoi passi (pesanti) verso i prodotti vegetariani e vegani. Come? Attraverso il marchio di Unione Vegetariana Europea (EVU), la V verde su sfondo giallo.
Come è possibile leggere dalla comunicazione ufficiale, infatti “Unilever e l’Unione Vegetariana Europea (EVU) hanno siglato un accordo di collaborazione, unico nel suo genere, che certifica i prodotti realizzati con ingredienti 100% vegetali e ne facilita l’identificazione attraverso l’etichetta V-Label (con il logo EVU) sulla confezione. Questa partnership ha infatti l’obiettivo di aiutare tutti i consumatori a rendere la propria dieta più semplice e più gustosa, dando anche la possibilità di aggiungere sapore alle ricette. Uno dei primi marchi ad adottare il nuovo logo è proprio Knorr”.
La presidente dell’Associazione Vegetariana Italiana Carmen Nicchi Somaschi si dice contenta dell’accordo:”Per noi, per tutte le persone vegetariane e vegane questo è un momento storico perché, per la prima volta, un’importante azienda del largo consumo come Unilever ha stilato un accordo fondamentale per aiutare ad orientarsi nelle scelte e a facilitare l’acquisto di prodotti che rispondono ai propri principi etici. E’ l’inizio di un grande cambiamento, ora i consumatori hanno semplicemente bisogno di cercare la nostra “V” sulle confezioni dei prodotti Unilever per poter riconoscere il rigoroso rispetto della definizione di cibo vegetariano e vegano”.
“Viene richiesta la verifica parte dell’ente certificatore esterno (CSQA)
– A seguito dei controlli, se il prodotto viene ritenuto idoneo, la pratica passa ai nostri uffici
– A tal punto si prosegue con la stipula del contratto per l’ottenimento del marchio
Trattandosi di un controllo effettuato da un ente certificatore esterno si può, in questo caso, di parlare di certificazione.”
“Viene richiesta la compilazione di un apposito questionario (messo a punto e riconosciuto e utilizzato in tutta Europa)
– A seguito della prima verifica effettuata dai nostri uffici possono essere richiesti ulteriori documenti (es. schede prodotto, dichiarazioni dei vostri fornitori, etc.)
– A verifiche terminate, se il prodotto viene ritenuto idoneo si procede con la firma del contratto per l’utilizzo del marchio.
Trattandosi di una verifica da parte dei nostri uffici non si può parlare di certificazione ma di prodotto controllato dall’Associazione Vegetariana Italiana.”
Si tratta, quindi, di due certificazioni diverse che possono anche comparire insieme: la prima prevede un ente esterno, CSQA, che realizza i controlli secondo il disciplinare segnalato dall’Associazione, nel secondo caso non c’è un ente terzo, la il controllo avviene attraverso documentazioni inviati dall’azienda.
Rimane da capire come reagiranno i consumatori a questa iniziativa e alla mossa di Unilever di muoversi nell’ambito veg dove esiste una pluralità di pensiero e di approccio alle multinazionali e alle loro iniziative vegetariane e vegane davvero variegato.