Le temperature particolarmente basse di questi giorni nel sud Italia non sono affatto in contrasto con il surriscaldamento globale. Luca Mercalli, metereologo e divulgatore scientifico, spiega con chiarezza che cosa sta accadendo in questi giorni nel nostro paese in un video postato online targato RaiNews.
“Il clima sul nostro paese è controllato da una corrente a getto che si muove da ovest a est” – spiega Mercalli nel video – dato che il Polo Nord si scalda, cosa evidente dato che mancano circa un milione di chilometri quadrati di ghiaccio di banchisa, la differenza di temperatura fra il Polo e l’equatore porta questa corrente ad ondulare profondamente nel senso dei meridiani”.
Quali sono le conseguenze? Che nella parte cava dell’onda della corrente scende l’aria fredda (ed ecco il caso quindi del freddo intenso sull’Italia fino al sud) mentre nella cresta ascendente sale aria calda che tende verso nord (ed ecco i 9 gradi registrati in Norvegia): si vanno a creare degli estremi di temperatura che però sottendono ad un riscaldamento globale complessivo.
Il ruolo degli allevamenti intensivi
Lo stesso Mercalli in un’intervista rilasciata proprio a Vegolosi.it nell’aprile 2016 aveva segnalato la forte correlazione fra l’innalzamento delle temperature a livello globale e la produzione di carne: “Il collegamento è indiretto ma dietro al cibo che compriamo c’è una macchina industriale che si muove ad energia: la produzione di carne richiede immense proporzioni di spazi agricoli (7:1 è la proporzione), con un’inefficienza a livello energetico evidente”. Ma non si tratta solo di questo, continua Mercalli “c’è il problema del metano, un gas che viene prodotto sia dalla fermentazione che avviene negli stomaci dei bovini, sia dalle loro deiezioni: è un gas che si disperde nell’ambiente e che insieme all’anidride carbonica genera il famoso effetto serra”.
Allarme del World Economic Forum- Dati 2016
Fra i 5 punti di allarme più rilevanti a livello globale evidenziati dal World Economic Forum relativamente all’anno 2016, pubblicati in questi giorni, c’è anche il surriscaldamento globale. Questo rapporto è il risultato degli studi e delle prospettive sui maggiori rischi a livello globali di ben 750 esperti nei vari campi a livello mondiale. Come spiega il rapporto: “Nonostante l’accordo sul clima di Parigi sia stato sottoscritto da più di 110 paesi, la situazione rimane critica, infatti gli ultimi 16 anni sono stati fra i più caldi mai registrati e per evitare il rischio di una vera catastrofe climatica è necessario che l’innalzamento delle temperature a livello globale rimanga entro i 2 gradi”.
La FAO, lo scorso ottobre in occasione del World Food Day ha fornito nuovi dati aggiornati proprio sul rapporto fra allevamenti intensivi e riscaldamento globale: i due terzi delle emissioni di gas serra agricoli e il 78% delle emissioni di metano arrivano proprio da lì.