In alcune parti del mondo – soprattutto in oriente – sono alla base dell’alimentazione umana da sempre, in altre anche solo l’idea di mangiarli è quanto di più disgustoso si possa pensare: parliamo degli insetti, il cui consumo dal prossimo maggio diventerà legale in Svizzera. Proprio per questo motivo, sul territorio elvetico i cittadini si stanno adeguando: a Berna saranno presto attivi corsi di cucina (sia per cuochi e ristoratori che per “non addetti ai lavori”) tenuti dalla designer e cuoca Andrea Staudacher, per imparare a cucinarli. “Una manciata di locuste ha lo stesso contenuto proteico di una bistecca di manzo”, spiega con convinzione la Staudacher. Durante i corsi si impareranno a conoscere e lavorare le tarme della farina e le cavallette: le prime per cucinare falafel e muffin, le seconde per le fritture.
Il cibo del futuro?
Gli insetti sono già da tempo considerati una risorsa fondamentale per il futuro del nostro pianeta. Gli studiosi, infatti, stanno prendendo in considerazione la possibilità di alimentare gli animali da allevamento con mangimi a base di insetti. Tutto ciò comporterebbe notevoli vantaggi dal punto di vista ambientale: secondo la FAO, infatti, entro il 2050 la popolazione mondiale conterà più di 9 miliardi di individui, portando la richiesta di carne ad aumentare del 60/70%. Sappiamo bene come la produzione di carne sia una delle attività umane più inquinanti in assoluto, oltre che un enorme spreco di risorse idriche e territoriali. Ecco perché l’idea di mangimi a base di insetti, che sostituirebbero quelli attuali a base di soia e cereali, riducendo così l’impatto ambientale degli allevamenti: grande il risparmio di acqua e di terreno impiegati per produrre i mangimi.
Certo, la FAO considera l’entomofagia (cioè il cibarsi di insetti) auspicabile anche per il futuro dell’uomo: meno inquinamento, estrema sicurezza alimentare e vantaggi per la salute, dal momento che “gli insetti forniscono proteine di alta qualità e nutrienti paragonabili a quelli forniti dalla carne e dal pesce” dichiara la FAO “e sono particolarmente importanti come integratori dietetici per bambini sottonutriti perché molte specie sono caratterizzate da un’alta quantità di acidi grassi (paragonabile a quella fornita dal pesce). Essi sono anche ricchi in fibre e micronutrienti quali rame, ferro, magnesio, manganese, fosforo, selenio e zinco”.
Nutrire i bovini con gli insetti: questa è la strada per un minor impatto ambientale?