Vegolosi

Stop in Italia alle pellicce: l’86% degli italiani non le vuole più

Nessuno vuole vedere visoni morire nelle camere a gas, né tantomeno volpi che vengono scuoiate o conigli spellati vivi, eppure l’industria della moda continua a lavorare per produrre pellicce, portachiavi in pelo, colli di cappotti, manicotti: l’86% degli italiani, secondo l’associazione animalista Essere Animali, quegli allevamenti da cui arrivano gli animali, proprio non li vorrebbe. Ci sono tre proposte di legge ferme ad attendere in Parlamento: una nuova petizione, sostenuta anche dalla voce di Rosita Celentano, chiede che la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati e la Commissione Sanità del Senato discutano in tempi brevi le Proposte di Legge per vietare in Italia l’allevamento di animali per la produzione di pellicce.

Cosa ancora possa spingere le persone ad acquistare pellicce, rimane un mistero. Che cosa gli impedisca di capire che dietro alla produzione di questi indumenti c’è una tortura legalizzata, un orrore che non ha nessuna motivazione, se non quella del profitto su un lusso che ha solo odore di sangue, è invece questione di informazione e consapevolezza. Sta di fatto che in Italia ci sono ancora 200.000 visoni rinchiusi nelle gabbie sospese di 20 allevamenti: significa, in breve, che le zampe di questi animali non toccano mai il terreno ma appoggiano solo sui reticolati, subendo lesioni e danni che possiamo solo immaginare. Non corrono, non vedono la luce del sole. Vengono uccisi per avvelenamento in camere a gas, questo sempre per evitare che il loro bene più prezioso, la pelliccia, possa subire danni. Servono 50 di queste bestiole, che amano correre e nuotare, per realizzare una giacca in pelliccia. Cinquanta.

Mentre 8 paesi europei, fra i quali la Croazia, hanno abolito gli allevamenti di animali da pelliccia, noi in Italia rimaniamo in attesa e gli animali muoiono in allevamenti che il Comitato Scientifico per la Salute e il Benessere Animale della Commissione Europea ha definito “gravemente lesivi del benessere animale”. Siamo nel 2017: il tempo delle pelli per coprirsi e proteggersi da un freddo che non sarebbe gestibile in nessun altro modo, è finito. Abbiamo in mano cellulari, tablet, usiamo frigoriferi intelligenti e macchine che si guidano da sole. Il tempo delle clave è finito, deve finire.