Vegolosi

Olio di palma, Coop ritira i prodotti dai punti vendita

Anche Coop ha aderito alla petizione contro l’olio di palma ritirando dalla vendita i suoi prodotti “contaminati”. Dopo che l’Efsa ha annunciato qualche giorno fa in un documento ufficiale che i prodotti contenenti olio di palma sono dannosi per la salute (soprattutto dei bambini), Coop ha deciso di togliere dal mercato 120 prodotti che contengono l’olio di palma per sostituirla con olio extra vergine di oliva e oli monoseme  come quello di mais o girasole. Sugli scaffali dei supermercati sono comparsi al loro posto volantini informativi per i consumatori circa la posizione dell’azienda in merito all’olio di palma.

“In seguito alla pubblicazione del dossier Efsa – spiega con una nota la Coop – che evidenzia la presenza di alcuni composti contaminanti nell’olio di palma, il cui consumo con percentuali importanti viene sconsigliato soprattutto a bambini e adolescenti, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha chiesto al Commissario Europeo per la salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, di avviare una verifica urgente ed approfondita”.

Coop aveva già sostituito l’olio di palma in oltre 100 prodotti a marchio Coop, tra cui quelli delle linee destinati ai bambini “Crescendo” e “Club 4-10”, così come i prodotti della linea “Viviverde” e la crema spalmabile Solidal Coop. La sostituzione dell’olio di palma nei rimanenti 120 prodotti a marchio avverrà nei prossimi mesi.

“Ci scusiamo quindi con i clienti e i soci per le mancanze temporanee di alcuni prodotti nei nostri punti di vendita. Coop tutela i consumatori applicando i concetti di corretta ed equilibrata alimentazione. Per questo abbiamo avviato da molto tempo programmi di riduzione dell’utilizzo di tutte le sostanze che se assunte in quantità elevate possono produrre problemi alla salute, come il sale, gli zuccheri, i grassi. L’odierna decisione di eliminare olio di palma rientra in queste scelte di fondo”.

Coop si unisce insomma alla lista dei sempre più numerosi supermercati che scelgono per le loro catene di alimenti la certificazione “palm free”; tra questi già Esselunga (che da un mese ha sostituito l’olio di palma nell’80% di biscotti, grissini e prodotti da forno), Carrefour (con una lista di 50 prodotti palm free dal pane agli strudel), Pam Panorama e U2/Unes.

La petizione era stata lanciata su Change.org da Il Fatto Alimentare e Great Italian Food Trade e nel corso di 18 mesi ha raccolto ben 176.000 firme: oggi oltre 700 sono i prodotti “palm free” e 14 le aziende che lo hanno eliminato e sostituito come ingrediente.

Serena Porchera