Una buona notizia relativa ai testi sugli animali arriva dall’Istituto Nazionale per la Salute americano (Nih), che ha pubblicato sulla rivista “Nature Communications” i risultati del lavoro di Ruili Hung riguardante la sperimentazione sugli animali utilizzata per verificare la tossicità di alcuni farmaci e additivi. Attraverso “Toxicology in the 21st Century “ (Tox21), progetto finanziato dalla stessa Nih e dall’agenzia per la protezione dell’ambiente e del farmaco americana, Hung e la sua equipe di studiosi affermano che sarà sufficiente utilizzare le colture cellulari in vitro per verificare se pesticidi, additivi alimentari e farmaci sono tossici per l’essere umano.
Nel corso degli sono stati analizzati gli effetti di oltre 10mila sostanze chimiche con tecniche in vitro, quindi su colture di cellule umane, e in vivo, cioè sugli animali, concludendo che i modelli in vitro risultano più precisi nell’affermare gli effetti tossici causati su animali e essere umani.
Ci troviamo quindi di fronte all’ennesimo problema etico relativo ai test su gli animali per cui la Lav ha sempre lottato e una riflessione sorge spontanea: questi dati spingeranno le aziende farmaceutiche verso una nuova forma di sperimentazione?
Non bisogna essere per forza animalisti, vegetariani o vegani per essere positivi di fronte a questo grande passo avanti riguardante la sperimentazione: dovremmo essere ben felici di salvare milioni di esseri viventi.
Francesca Paolillo