Vedendo le foto del team della start-up Sundials Foods è chiaro che le nuove generazioni hanno in mano il futuro delle tecnologie alimentari alternative alla carne. Quella creata da questa nuova azienda americana è un’alternativa al pollo che non ne imita solamente il gusto ma anche la struttura: infatti Sundials Foods, nata nel 2019, propone delle vere “cosce di pollo” 100% vegetali con tanto di pelle e di “osso” realizzato con uno stecco in bambù.
Le fondatrici e l’interesse di Nestlé
Siwen Deng e Jessica Schwabach sono rispettivamente CTO e CEO dell’azienda: si sono conosciute all’università, a Berkeley, mentre studiavano al corso “Alternative Meat program”. Lì è nato tutto e poi è arrivata Nestlé che, come sostiene il giornale finanziario Bloomberg, avrebbe già sostenuto il primo round di finanziamenti per un totale di 4 milioni di dollari per la start-up, nella quale lavorano altre 5 giovani imprenditori.
“Facciamo quello che facciamo perché vogliamo affrontare le attuali lotte globali per l’ambiente e la salute umana, ma siamo anche scienziati nel cuore” spiegano sul sito della start-up – “Se pensate a un animale vivo in termini di qualcosa che finirà nel vostro piatto – continuano – allora è solo un processore, uno che prende le piante e le converte nella forma a più alta energia che consumiamo come carne. Ma non è particolarmente efficiente. Così a Sundial abbiamo pensato che potevamo fare la stessa cosa, solo senza usare un intermediario vivente, che respira e brucia risorse”. Rendere efficiente ciò che non lo è, insomma: smettere di usare gli animali – esseri senzienti che provano dolore e che meritano rispetto e considerazione – come mere macchine metaboliche e passare oltre, senza rinunciare al gusto e alle proprietà nutrizionali.
A questo proposito ecco le proteine – tratte dai piselli – contenute nelle “cosce di pollo” vegetali: ne troviamo 27g per 100g di prodotto. In più il composto che imita la pelle dell’animale cotta è costituito da film di proteine e lipidi (sempre vegetali) che permettono di mantenere anche umidità e morbidezza della “carne” interna.
Secondo Bloomberg, inoltre, è stato lo stesso CEO della multinazionale Svizzera Nestlé, Mark Schneider, a sostenere di voler fare in modo che l’azienda produca alternative vegetali per tutti i tipi di proteine animali.