Vegolosi

Uccisi 130 animali nell’oasi “Sos Natura”: è stata una volpe


AGGIORNAMENTO 25/05/2016
Si era pensato inizialmente al gesto folle di un gruppo di vandali senza scrupoli, ma dall’Istituto zooprofilattico di Legnaro è arrivata in queste ore la smentita: a sterminare i piccoli ospiti dell’oasi “Sos Natura” di Spinea non è stato un uomo ma una volpe (o forse più). Infatti, dopo gli accertamenti medici effettuati sui corpi degli animali trovati senza vita, è emerso che questi presentavano “lesioni alla base del collo che escludono traumi attribuibili ad altra causa” se non a morsi (nello specifico ferite causate da denti canini distanti 4 centimetri l’una dall’altra). Inoltre nessun indizio rinvenuto sulla scena incriminata farebbe supporre la presenza di persone nell’arco delle 24 ore in cui si è perpetrata la doppia strage ma anzi, tracce di escrementi di volpe o altro canide non lascerebbero dubbi sull’esecutore della stessa. Indicativo il fatto che questo sia il periodo dell’anno in cui la volpe esce allo scoperto non solo per procurarsi il cibo, ma anche per insegnare ai propri cuccioli l’arte della caccia.

24/05/2016. Nella notte fra sabato e domenica ignoti vandali hanno assaltato l’oasi autofinanziata di “Sos Natura” a Spinea, in provincia di Venezia, uccidendo quasi un centinaio di esemplari fra anatre, coniglietti e porcellini d’India. Non paghi del gesto folle, nella notte tra domenica e lunedì, si sono nuovamente introdotti nel parco e con calci e oggetti contundenti hanno infierito sulle creature sopravvissute al primo attacco, proprio quando tutti gli occhi avrebbero dovuto essere puntati sull’oasi già martoriata.

Disperato Enrico Piva, fondatore e proprietario di “Sos Natura” che su Facebook si sfoga: “I bastardi sono ritornati anche questa notte e hanno ucciso altri animali indifesi… hanno voluto finire il lavoro”.

Allo sdegno e all’incredulità si unisce però tutto il Paese: Questi non sono vandali, ma criminali a tutto tondo. Gente priva di ogni rispetto per ogni forma di vita, che mi auguro venga presto individuata e punita con la maggior durezza possibile. Così ha commentato il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Non ci sono parole, – continua – se non la condanna senza appello per una barbarie che non può trovare alcuna spiegazione se non nelle menti malate, o tragicamente vuote, dei responsabili. Ogni vita che si trova in natura rappresenta qualcosa di speciale e merita un’attenzione speciale: in questo caso anche una punizione speciale per i responsabili della mattanza”.

Sulla strage indagano ora i carabinieri delle compagnie di Spinea e Mirano. Ma le ipotesi si sprecano, dal vandalismo al satanismo. “Non ho nemici – commenta Piva – non capisco a chi possiamo dare fastidio. Io raccolgo animali feriti da tutto il Veneto e li curo, li accudisco. Ci siamo sempre autofinanziati senza mai chiedere sovvenzioni a chicchessia”. Si ipotizza anche che una volpe o un cane affamato si siano introdotti (o siano stati condotti) all’interno dei recinti per scagliarsi contro le bestiole (alcune delle quali presentavano ferite da morso). Si sono infatti verificati altri casi, nei pollai di Spinea e dintorni, tra Fornase e Crea, di “stragi” di volatili e pollame.
Unico indizio: qualche tempo fa erano state rinvenute alcune carte da poker abbandonate sul terreno, con segni di bruciatura.

La comunità veneta si è già mossa per permettere a Enrico Piva di ricostruire la sua oasi faunistica. Il gruppo “Se sei di Spinea” ha avviato una raccolta fondi, attraverso bonifico bancario e nei negozi con apposita cassettina, per aiutare la ricostruzione. Non manca neanche la solidarietà di chi si è informato per adottare qualche porcellino d’india sopravvissuto e di chi invece si sta mobilitando per acquistare un sistema di videosorveglianza in grado di immortalare eventuali malintenzionati nell’area attorno all’oasi.

 Serena Porchera