“Alla carne non si sfugge“: questa è la conclusione di un post apparso su Dissapore , giornale online che si occupa di food e dintorni. Il tema dell’intervento è “I vegani non esistono” e si basa sull’analisi di un’illustrazione tratta dal web che schematizza quali e quanti siano i prodotti che derivano dall’industria della carne, nella fattispecie quella dei bovini, in questo caso. Colla, corde per strumenti musicali, gelatina, cosmetici, fertilizzanti per piante, coloranti e molto altro ancora. Nel “sillogismo” alla base dell’articolo, quindi, troviamo la considerazione: “I derivati della carne sono in molti prodotti – Noi non possiamo impazzire a scegliere quelli senza derivati – Consumiamo i derivati, i vegani non esistono”.
La verità è che scegliere un’alimentazione e uno stile di vita vegano significa informarsi e spesso, passare al vaglio molte etichette, scegliere dove acquistare i prodotti che si consumano ed evitare (per quanto possibile umanamente, intendiamoci…) tutti i prodotti che fanno parte di una filiera che si considera superata. Quando (e succede spesso) si chiede ad un vegano: “Come mai non mangi carne e derivati?” la risposta più semplice ed immediata da dare è “Perché non ce ne è più bisogno, se mai ce n’è stato”.
Siamo arrivati ad un punto in cui trovare le alternative di consumo senza derivati animali è abbastanza semplice quasi in tutti i campi e la verità è che si tratta solo di scegliere e di indirizzare i consumi: quel ragionamento basato sul “C’è dappertutto, allora che ci posso fare?”, non sta più in piedi da molto tempo e non solo adesso perché c’è “il progresso”: anche Ovidio, citando Pitagora scriveva che “La provvida terra fornisce ricchezze e miti alimenti e offre vivande senza stragi e senza sangue.” Ma lasciando stare le citazioni storiche: si può fare, e i vegani esistono perché esiste la facoltà di scegliere e chiedere una produzione diversa. Non è solo un’aspirazione ideale: il mercato segue le domande, le aziende fanno quello che il consumatore vuole perché altrimenti il consumatore non consuma più, e i soldi vanno altrove. Basta farsi un giro in un grande supermercato per capire che il mercato (questo strano ente misterioso) queste richieste le sta ascoltando, eccome.
Detto questo, è evidente che essere “vegani puri” non è per niente facile, ma questo non significa non esistere, anzi, significa portare avanti una visione del mondo, senza fare battaglie contro qualcuno, ma con la fermezza di sapere che cosa si vuole, chiedendolo a chi ce lo può dare. Quindi, sì, i vegani esistono, sono fra voi, e la maggior parte delle volte grazie a loro anche gli “onnivori” mangiano meglio.
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