Sono ore di tensione estrema alla Sfattoria degli Ultimi, rifugio alle porte di Roma che ospita 130 fra maiali e cinghiali salvati da condizioni di prigionia e sfruttamento. Lo scorso 8 agosto l’Asl 1 di Roma ha notificato alla struttura l’ordinanza per l’abbattimento degli animali a fronte della necessità di “arginare l’epidemia di peste suina” in corso nel nostro paese. Peccato che gli animali presenti nel rifugio siano assolutamente sani, isolati da contatti con altri suini e, chiaramente, non destinati al mercato della carne.
Le dichiarazioni del Commissario Ferrari
Secondo il Commissario straordinario alla peste suina Angelo Ferrari: “Sarà dato alle associazioni coinvolte il modo di controbattere e di presentare le loro contro valutazioni e all’Asl di valutarle. In questo momento bisogna lasciare, comprensibilmente, anche a chi è vittima dell’ordinanza di fare le proprie considerazioni. Siamo in una fase di dialettica, ma solo a livello legale, perché l’ordinanza è già partita”.
Nel frattempo alla Sfattoria, dopo gli appelli delle associazioni e dei media, una cinquantina di attivisti e cittadini si sono recati al rifugio per una protesta pacifica e per bloccare con la loro presenza l’eventuale arrivo delle autorità per l’abbattimento tramite scariche elettriche dei 130 animali presenti. Nel frattempo la Sfattoria sulla sua pagina Facebook ha confermato in diretta di aver depositato il ricorso al TAR del Lazio: ci vorranno circa 24 ore per avere un riscontro sull’effettivo accoglimento della richiesta o un suo rigetto.
Intanto è possibile inviare una mail di protesta alla Asl 1 di Roma per chiedere che questa ordinanza venga ritirata con effetto immediato. I contatti ai quali inviare la mail sono
- ufficio.stampa@aslroma1.it,
- direzione.generale@aslroma1.it,
- direzione.sanitaria@aslroma1.it