“Possibili maltrattamenti su animali“: sembra sia questa l’accusa con cui gli uomini del Corpo Forestale dello Stato si sono presentati mercoledì mattina ai cancelli dello stabilimento Italcarni di Ghedi, vicino Brescia. Dovevano eseguire un sequestro preventivo disposto dalla procura di Brescia: gli uomini del corpo hanno estratto della merce dal magazzino del macello per ispezionarli. La notizia è stata accolta con favore dalle associazioni animaliste: la Lega Anti Vivisezione scrive in un comunicato che «è ora che le istituzioni e l’industria zootecnica chiariscano agli italiani come sono allevati questi animali, spiegando che la loro carne è sottoposta a trattamenti medici e doping, che finiscono nei piatti dei cittadini, con possibile pregiudizio anche per la salute umana – scrive il vice presidente LAV Roberto Bennati – Dopo l’inchiesta di Green Hill e questi nuovi scandali dovrebbe essere evidente al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni che è ora di commissariare i servizi veterinari dell’Asl».
La proprietà del macello ha espresso malumori durante la messa in atto del provvedimento di sequestro ma non ha rilasciato alcun commento ufficiale. Silenzio anche dalla procura, dove l’indagine attualmente in corso viene descritta come “delicata”. Italcarni è un colosso del settore che conta, stando al loro sito ufficiale ma non aggiornato, circa 160 addetti. Nel solo 2009, sono stati macellati oltre 730 mila suini, per un fatturato che sfiorava nello stesso anno i 200 milioni di euro.
La foto è tratta dal sito ad99.it.