Senigallia dice sì ai menu vegani a scuola. Dopo le polemiche della scorsa primavera, quando l’amministrazione comunale marchigiana aveva preso posizione rifiutando la richiesta avanzata da alcune famiglie di poter usufruire di pasti vegani nelle scuole della città, è arrivato il passo indietro ufficiale. A metà luglio, infatti, una delibera di giunta ha sancito l’introduzione dal prossimo anno scolastico del menu vegano per le famiglie che ne hanno fatto e ne faranno richiesta confermando quanto anticipato da Vegolosi.it già nel mese di giugno.
La delibera, tuttavia, stabilisce anche di “richiedere ai genitori che fanno domanda di dieta vegana la presentazione di una attestazione del pediatra di famiglia che dichiari che è a conoscenza del regime alimentare seguito dal bambino e che non sussistono controindicazioni di ordine sanitario”. Una richiesta che non tiene conto di quanto previsto dalle Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica del 2010, che garantiscono alle famiglie la possibilità di richiedere “adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali” e sottolineano come “tali sostituzioni non richiedono certificazione medica, ma la semplice richiesta dei genitori”. Indirizzo ribadito recentemente anche dal Ministero della Salute, che ha invitato i Comuni a seguire quanto indicato dalle Linee di indirizzo nazionali.
Anche per questo motivo, la Lav, che in primavera aveva seguito il caso di Senigallia, ha presentato una diffida al Comune. L’amministrazione, fa sapere la Lega Anti Vivisezione, ha risposto annunciando che porterà in una prossima riunione di Giunta una modifica alla per cancellare la richiesta di presentazione del certificato medico.
“Siamo contenti per questo atto dovuto da parte dell’amministrazione comunale e per questa vittoria – ha commentato Paola Segurini, responsabile nazionale Lav Area Scelta Vegan – che rappresenta un motivo in più per tutte le famiglie, aldilà delle loro scelte alimentari, di riflettere sul grande valore non solo etico ma anche ambientale e di salute, della possibilità di optare per il menu vegan a scuola”.