Certamente William Semple, che brevettò la prima ricetta della gomma da masticare nel 1869, non si sarebbe mai immaginato che quella pallina gommosa, potesse diventare una scarpa. Eppure nel 2019 la realtà è questa.
Anna Bullus, nel 2009, ha fondato Gumdrop, società con sede a Londra che ha come obiettivo (raggiunto) quello di riciclare le gomme da masticare e i polimeri dei quali sono composte per dargli nuova veste. Il prodotto ottenuto e certamente più incredibile sono le scarpe da tennis che solo da poco tempo sono in commercio in edizione limitata grazie alla collaborazione con la ditta Xplct. Le scarpe non costano una bazzecola, chiaro, ma si tratta come sempre di prodotti un po’ particolari e che hanno come scopo anche quello di far parlare di sé, creando una pubblicità che potrebbe generare in altre aziende la voglia di provare ad utilizzare il Gum-tec®, ossia il materiale riciclato dalle gomme da masticare.
Per raccogliere e poter davvero avviare verso il riciclo queste gomme, uno degli usa e getta più famosi del mondo dato che se ne vendono circa 100 mila tonnellate all’anno, è necessario raccoglierle correttamente e per questo l’azienda di Anna ha creato i Gumbin ossia cestini dedicati (anche in versione portatile come per i posacenere on the go). Per il momento pare che questi raccoglitori siano presenti soprattutto in Inghilterra e in Danimarca, ma l’obiettivo è cercare di fare in modo che sempre più realtà (negozi, ristoranti, comuni) richiedano i cestini, permettendo di avviare nuove rotte di riciclo per questo materiale.
Ma oltre alle scarpe che cosa altro è possibile creare con le ex gomme da masticare? Sul sito è possibile vedere qualche esempio: dalle matite, passando per i contenitori per il pranzo, i righelli, le tazze per il caffè. In questo momento, però, questi manufatti possono solo essere acquistati in grandi quantità, e quindi l’attività di Gumdrop è dedicata alle aziende.
Nel frattempo quello che possiamo fare è evitare di consumare le gomme da masticare o scegliere quelle completamente biodegradabili (anche se non è facilissimo trovarle). Se le consumiamo e sono di gomma, non gettiamole per strada o nell’ambiente ma conferiamole nella raccolta del secco/indifferenziato.