A dispetto di quanto si potrebbe credere, l’attivismo per i diritti degli animali non è un fenomeno degli ultimi anni, ma vanta una storia molto antica, che risale indietro nel tempo fino a Pitagora e Plutarco. Nel corso del Novecento, due dei nomi di spicco in questo panorama sono stati sicuramente quelli di Henry S. Salt e del suo amico Ernest Bell, due scrittori e saggisti inglesi con la passione per la giustizia nei confronti degli animali.
L’autore lottava principalmente per l’abolizione della vivisezione:
“Se si è appurato che i “diritti” esistono, essi non possono essere concessi agli uomini e negati agli animali, poiché la giustizia e la compassione si applicano in entrambi i casi”
Inoltre, Salt era un noto sostenitore dell’alimentazione vegetariana, tanto che nella sua opera pubblicata nel 1914 per la Vegetarian Society e intitolata “L’etica vegetariana” scriveva:
“Non è mia intenzione lanciare un appello esagerato o fantasioso al vegetarianismo. Esso non è, come ha asserito qualcuno, una “panacea” per i mali umani; è qualcosa di molto più razionale – una parte essenziale del moderno movimento umanitario, il quale non può compiere un vero progresso senza di esso. Il vegetarianismo è la dieta del futuro, come il cibo a base di carne è la dieta del passato”.
Attorno a questo scrittore si riunì anche un circolo di letterati impegnati su vari fronti, tra i quali ricordiamo George Bernard Shaw e il Colonnello Coulson, che si batté a lungo per i diritti degli animali.
Ernest Bell (1851–1933), invece, fu uno scrittore che spese gran parte della propria esistenza a lottare per la causa umanitaria, la salvaguardia degli animali e la diffusione del vegetarianismo. Amico di Salt, Bell ne condivideva pensieri e ideali: fu presidente della Vegetarian Society e co-fondatore della “Lega per la proibizione di sport crudeli” oltre che presidente della Società Antivivisezione per lungo tempo.
“La vecchia ipotesi che gli animali agiscano esclusivamente per istinto, mentre l’uomo possiederebbe il monopolio della ragione, è al giorno d’oggi nelle mani di poche persone che non hanno alcuna conoscenza degli animali. Eppure la prova che gli animali possiedano facoltà di ragionamento è schiacciante sotto ogni punto di vista”
L’autore credeva inoltre che il rispetto per gli animali fosse in larga parte connesso al rispetto per l’uomo: “Il nostro trattamento nei confronti dei nostri simili umani è in gran parte riflesso del nostro comportamento verso le razze sub – umane. Fino a quando la nostra etica si baserà su una barbara crudeltà e una tirannia egoista, sarà pressoché impossibile raggiungere una morale alta e corretta su questo argomento”.
Nel 1934 – un anno dopo la morte dell’amico – Salt suggerì la creazione di una biblioteca a Manchester che raggruppasse l’insieme degli scritti di Bell sul vegetarianismo e la causa umanitaria. Per ragioni sconosciute il progetto andò in fumo fino al 2013, quando la nuova Humanitarian League insieme al sito inglese HappyCow ha riportato alla luce la storia di questi pionieri dimenticati mettendo insieme più di 200 scritti dell’autore sui diritti umanitari e il vegetarianismo.
Laura Di Cintio