Daniele Diaco lo conferma: il pasto vegan ci sarà per tutti i ragazzi delle scuole romane, una volta a settimana. Chi non lo vuole dovrà fare richiesta. Si ribaltano i ruoli: se prima era proprio chi voleva una scelta vegan a dover fare richiesta alla mensa adesso sarà chi proprio non la vuole, nemmeno per una volta a settimana a dover alzare la mano e dire “Io no, grazie”. Abbiamo raggiunto Diaco, presidente della commissione Ambiente del Comune di Roma, per farci spiegare nel dettaglio come funzioneranno le mense scolastiche romane con le nuove regole.
La notizia ha fatto il giro di tutti i media: ci sarà effettivamente un’opzione vegan nei menu di tutte le scuole romane?
Certamente! Crediamo che non solo sia opportuno proporre la varietà di un menu a base vegetale, ma sarà nostro compito informare gli adulti di domani in che modo è possibile e doveroso tutelare anche l’ambiente, quindi il nostro futuro, partendo dalle scelte che si compiono a tavola, liberamente. Nessuno vuole imporre nulla, si intende diffondere e applicare informazioni scientifiche basate sui Report della FAO e della Chatham House, quanto dell’economista Jeremy Rifkin ed altri scienziati. Vogliamo proporre la cultura del rispetto e della consapevolezza.
Come funzionerà? Sarà solo a richiesta o sarà applicata a tutti gli scolari?
Un giorno a settimana nelle scuole di Roma si mangerà un pasto vegano completo sotto ogni profilo nutrizionale ricco di cereali, legumi, verdure, frutta. E’ sano, piacevole e può essere anche divertente. Desideriamo che il momento del pasto sia un momento d’incontro, di gioia e di formazione, non solo un atto dovuto. I genitori contrari a questa iniziativa potranno richiedere l’esenzione.
Quando partirà la novità a Roma?
Il bando è europeo, quindi da Settembre.
Qual è l’obiettivo di questa novità nei piatti dei bambini?
Salute, rispetto dell’ambiente e degli animali, rispetto per i principali impegni che tutti i Paesi sono chiamati a compiere per ostacolare la deriva dei cambiamenti climatici. Questa è scienza, sono dati concreti e non estremismi, come vorrebbero strumentalizzare in molti. Crediamo che la scuola abbia un ruolo fondamentale nella cultura e nella formazione dei cittadini più giovani. Di cosa vogliamo parlare se i dati dimostrano che la maggiore parte di produzione di CO2 non deriva dall’uso dei combustibili fossili ma dagli allevamenti? A tutti i livelli dobbiamo mettere in atto i precetti suggeriti a livello internazionale per ridurre la produzione di CO2. Non si tratta quindi di scelte di “moda” o di estremismo, ma di obblighi morali per garantire la sopravvivenza del Pianeta.
Lavinia Mennuni ex consigliera comunale di Fratelli d’Italia, si è detta “preoccupata” da questa notizia, poiché: “recenti studi hanno dimostrato che la dieta vegana possa divenire un’autostrada per l’anoressia”. Cosa risponde a queste dichiarazioni?
Non ci sembra affatto, come evidenze scientifiche dimostrano che bambini interamente vegani siano anoressici, visto che mangiano in modo sano e in abbondanza. Inoltre la proposta del Comune riguarda un argomento ben più ampio che coinvolge anche il progetto di consapevolezza rispetto agli impatti ambientali delle abitudini alimentari e quindi prevede di proporre una volta a settimana la scelta veg. Forse l’ex consigliere di Fratelli d’Italia che dimostra la sua totale ignoranza sull’argomento, intendeva dire ortoressici. Patologia mentale che coinvolge chiunque. Nel nostro caso è una accusa ridicola, priva di qualsivoglia riscontro scientifico. L’ortoressia è una grave patologia mentale che non è riferibile a chi sceglie in modo oculato e informato di non voler ingerire cibo industriale, prodotto dalle multinazionali e che sia ogm e pieno di pesticidi. La patologia, secondo lei, risiede in chi sceglie di mangiare sano e bio, nel rispetto dell’ambiente e degli animali o in chi è vittima della pubblicità e del falso progresso e per questo rimpinza i figli di additivi, zuccheri raffinati, antibiotici? Per fortuna la medicina, le scuole internazionali di cardiologia e i maggiori istituti oncologici, evidenziano che una dieta vegetale è fondamentale per una vita sana e per la prevenzione di numerose patologie. Se ci aggiungiamo che previene anche il male del Pianeta, ovvero i cambiamenti climatici, abbiamo valide motivazioni per proporre un pasto diverso e completo sotto ogni profilo. Sono scelte di una amministrazione consapevole e matura.
Avete immaginato anche corsi di formazione/cultura per genitori e bimbi sul tema “vegan”?
Sì, organizzeremo dei corsi formativi ai bambini e ai genitori.