Se per gli adulti diventare vegetariani o vegani si rivela spesso un percorso lungo, così non è per i bambini le cui storie sono state raccolte dal New York Post.
Morgan, la rabbia per uno snack non vegano
“Non mangerò più niente che abbia a che fare con gli animali, me lo ha detto all’improvviso” racconta la mamma di Morgan Greenfield, Felicia. La bambina, 7 anni, non ricorda cosa l’abbia ispirata, ma ricorda perfettamente cosa le manca di più: “Gli M&M’s“. I genitori stanno cercando di adeguarsi alla nuova dieta della piccola e della sorella Danielle, 10 anni, diventata vegana qualche mese dopo la sorellina: “Non è facile: ho seguito per sei settimane un corso per capire esattamente che tipo di alimentazione posso far seguire loro”. Morgan ama organizzare nella sua casa serate a tema vegan per convincere amici e famiglie con i suoi tacos veg e le sue insalate di cavolo: ci è riuscita con il padre, Nick, non con la madre Felicia (che ama troppo il formaggio). La bambina è un fiume in piena e racconta anche un curioso aneddoto: “Una volta la mamma mi ha dato uno snack che non era vegano perché derivava da piccoli insetti parassiti, mi sono arrabbiata tantissimo“.
Samantha, vegana per salute
Affetta dalla sindrome di Bartter che affligge i reni e stanca di sentirsi male dopo hamburger e latte, la piccola Samantha Arnel (7 anni) di Edison, nel New Jersey, è diventata vegana ispirata dalla sorella maggiore Michelle, 14 anni. I risultati sono stati subito evidenti: ha perso 10 chili e ha percepito un netto miglioramento generale di salute. In occasione del bat mitzvah, un rito ebraico, ha servito agli invitati pietanze vegan: “A New Jersey sono difficili da trovare posti in cui consumare vegan, però devo dire che le mie figlie mi stanno influenzando, sto riducendo progressivamente il consumo di carne” racconta il padre delle ragazze, Ross.
Jacob e Julia, il fioretto di inizio 2016
Maggie Siena, madre dei due ragazzi, rispettivamente di 12 e 15 anni, racconta il fioretto fatto dai suoi figli a fine 2015 per un 2016 migliore: “I miei ragazzi sono tenaci, hanno scelto un impegno di vita“. Un impegno di vita che stanno portando avanti con costanza e fermezza, cercando di contagiare anche la madre, convinta a eliminare carne e pesce ma non ancora le uova. “E’ la scelta giusta per il mondo e cerco di diffonderla – racconta Jacob – anche se i miei compagni non concordano molto con questa mia scelta”.
Nel 2009 solo l’1% della popolazione americana si classificava vegetariano o vegano, ora la cifra si attesta sul 5% e il trend è in continuo aumento. E riguarda, appunto, anche i più piccoli, spesso per quell’innata consapevolezza che c’è in ognuno di loro: “I più giovani sono sintonizzati sul tema più che mai” conferma Gene Baur, presidente e co-fondatore di Farm Sanctuary. organizzazione animalista americana.
Yuri Benaglio