Vegolosi

Proteine vegetali e animali: inquina di più un vegano o un onnivoro?

Spoiler alert: l’alimentazione onnivora inquina di più di quella vegan. Ma perché?

I campi di soia spesso non sono molto rispettosi dell’ambiente, e la soia è l’ingrediente principale nella preparazione del tofu, un’opzione molto popolare tra i vegani e ottima fonte di proteine vegetali. Allo stesso tempo, però, è giusto chiarire che gran parte della soia coltivata è destinata alla nutrizione degli animali da allevamento e, come è ormai noto, gli allevamenti intensivi compaiono tra le prime cause di inquinamento globale.

Verifichiamo

Il modo migliore per verificare numericamente l’impatto dell’alimentazione vegan e di quella onnivora è calcolare il loro contributo all’inquinamento in termini di CO2 prodotta, uso del suolo e acqua consumata.

Questi tre fattori contribuiscono al calcolo, rispettivamente, dell’impronta carbonica, l’impronta idrica, e della cosiddetta impronta ecologica di ciascuno di noi: queste “impronte” sono gli indicatori utilizzati per valutare il consumo umano di risorse naturali rispetto alla capacità della Terra di rigenerarle.

In particolare:

Degli esempi pratici

Qui entra in gioco un efficace strumento creato dall’associazione Essere Animali: il footprint calculator (il calcolatore dell’impronta). Impostato un alimento e quante volte viene consumato, questa pagina web restituisce automaticamente le tre impronte, calcolate sull’arco di un anno.

Prendiamo ad esempio un hamburger di carne di manzo consumato 1-2 volte a settimana. In un anno, questo si traduce in:

L’impatto di un hamburger di manzo consumato 1-2 volte a settimana.

Grazie a questi dati, è possibile stimare chi, tra vegani e “onnivori”, ha un’alimentazione più sostenibile: confrontando i cibi consumati nell’arco di una settimana da chi segue un’alimentazione 100% vegetale e quelli di una dieta tradizionale, si ottengono risultati davvero interessanti. Per semplicità, si possono prendere in considerazione le fonti proteiche assimilate nell’uno e nell’altro caso con la stessa frequenza.

Una dieta tradizionale può prevedere un bicchiere di latte vaccino ogni mattina, carne di manzo consumata 1-2 volte a settimana, e formaggio 3-5 volte a settimana. Un’alimentazione vegana, invece, un bicchiere di latte di soia ogni giorno, tofu 1-2 volte a settimana, e legumi 3-5 volte a settimana.

Chi inquina di più?

Ed ecco i risultati. L’opzione onnivora, alla fine dell’anno, avrà totalizzato questo impatto:

La somma dei pasti vegani in un anno, invece, corrisponde a:

La differenza tra le due alimentazioni è davvero schiacciante. E il calcolo è approssimativo: è stato inserito un solo tipo di carne, e non sono stati presi in considerazione i derivati animali introdotti in altre forme nella dieta onnivora: i salumi, il pesce, le uova e i latticini presenti come ingrediente in altri alimenti (biscotti, condimenti, pizza, ecc.).

Se questi sono i dati annuali “in difetto” per una persona, è facile intuire qual è l’impatto ambientale delle due alimentazioni nel corso di una vita intera in termini di inquinamento, perdita di biodiversità, e vita degli animali allevati a scopo alimentare. A lungo termine, anche un piccolo cambiamento nello stile alimentare di ciascuno di noi può fare un’enorme differenza.