“Dalla giunga alle tue tasche”: è questo il motto di Green Banana Paper, una piccola azienda con sede in Micronesia (nel Pacifico) che dal 2014 crea portafogli vegani da uomo e da donna partendo dai tronchi del banano. Un’idea “green” che permette di utilizzare davvero tutte le parti della pianta, in maniera ecologica ed etica: le banane vengono raccolte e commercializzate nel mondo; le foglie, invece, sono utilizzate come concime naturale, mentre gli scarti della lavorazione del tronco vengono impiegato per produrre accessori a impatto ambientale zero. Ma non è tutto, perché questa azienda è impegnata anche a livello sociale: oltre a fornire lavoro extra a 75 agricoltori sull’isola (acquistando gli scarti della loro produzione), incrementa anche il numero di posti di lavoro su un territorio che ne ha davvero bisogno .
Le caratteristiche del “tessuto”
“La texture è liscia e morbida e uno sguardo più da vicino rivela le fibre lunghe e brillanti che lo compongono”: così i produttori descrivono le caratteristiche di questo tessuto 100% naturale, che ricorda vagamente la pelle e che risulta completamente resistente all’acqua, grazie anche all’applicazione di un sottile strato di cera naturale che ne incrementa l’impermeabilità; in più, si tratta di un materiale davvero molto resistente all’usura. Un’idea che ricorda da vicino l’iniziativa di una start up lombarda, che realizza pelle vegana ricavata dalla vinaccia e che comunque non è l’unica nel suo genere: pensiamo per esempio a Muskin, la pelle vegana che viene dai funghi oppure alla Telle, ricavata dalle foglie del tè o, ancora, al Piñatex, un tessuto ricavato dalle foglie di ananas. Insomma, un altro passo avanti verso un futuro libero da tessuti altamente inquinanti ricavati dallo sfruttamento animale.