La puntata “La carica dei vegani” andata in onda a Porta a Porta il 22 settembre scorso non è stata di certo la miglior soluzione informativa legata al mondo vegan che si potesse sperare. Anzi. Ospite come unica voce scientifica vegana c’era il professor Leonardo Pinelli, Professore associato di Pediatria all’Università degli Studi di Verona nonché vice presidente della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana. Pinelli non ha apprezzato il modo in cui la trasmissione è stata condotta e ha proceduto ad una diffida verso la Rai, tramite il suo avvocato Carlo Prisco.
“Il mio assistito – spiega l’avvocato a Vegolosi.it – aveva chiaramente rappresentato agli autori della trasmissione l’esigenza di apprestare un serio dibattito con l’utilizzo di dati e riferimenti, e si è recato alla registrazione dopo due precedenti esperienze nefaste, fiducioso che stavolta avrebbe potuto affrontare gli argomenti in modo corretto e rispettoso anche del pubblico e del suo diritto a una corretta informazione.” Così però non è stato e, a detta di Pinelli, la sua immagine, nonché la corretta informazione ne sono usciti fortemente indeboliti. Un danno di immagine, insomma, ma anche un danno verso gli spettatori che non hanno potuto accedere ad informazioni corrette. “Sono stati tanti, troppi quelli che adesso lo attaccano chiamandolo “terrorista”, espressione usata dal giornalista Bruno Vespa durante la puntata, e quelli che lo hanno sempre sostenuto dicono che non è stato in grado di “difendersi”, ma il mio assistito – spiega Prisco – era arrivato in trasmissione con un altro spirito, sperando di poter utilizzare i documenti scientifici a sua disposizione, di poter argomentare, spiegare”.
Come procederà la questione ora? “Il professore – spiega sempre Prisco – ha lasciato una porta aperta al dialogo con questa diffida, e si aspetta di poter avere un diritto di replica che gli permetta di portare avanti la corretta informazioni che da sempre cerca di fare, in modo, fra l’altro, assolutamente volontario”. Mamma Rai risponderà? Nel caso in cui non succedesse il professore e pediatra vegano “valuterà le più opportune azioni a tutela della sua immagine e dei principi che professa e divulga oramai da anni.” Insomma la storia è appena iniziata.