Pelliccia di cane e gatto: la mattanza del commercio cinese
Valentina Pellegrino
Il massacro di cani e gatti per la loro pelliccia è una realtà nel mondo, ma in Cina è un vero e proprio business. Dall’investigazione di Animal Equality, nell’ambito della campagna internazionale SenzaVoce che chiede la fine di porre fine al traffico di pelliccia di cane e gatto, è emerso quanto questo giro d’affari sia diffuso e cosa comporti: giacche, pellicce, guanti, borse, ma anche tappeti e perfino peluche realizzati con pelli di cani e gatti randagi.
Grazie alla collaborazione di attivisti locali, nelle aree di Jining, Foshan e Jaixing, il team investigativo di Animal Equality è riuscito a infiltrarsi nell’industria che ruota attorno alla pelliccia di cane e gatto, registrando immagini inedite sul massacro di questi animali, uccisi per le loro pellicce che vengono utilizzate principalmente nel settore dell’abbigliamento e degli accessori. Si calcola che ogni anno in Cina vengano uccisi più di 10 milioni di cani non solo per la pelliccia, ma anche per la loro carne. Infatti i trafficanti, sullo sfruttamento di cani e gatti, guadagnano due volte: vendendo la pelliccia ai conciatori, per circa 3 euro, e la carne ai ristoratori.
“È importante sottolineare che il numero di attivisti e persone comuni di nazionalità cinese che protestano contro queste atrocità cresce velocemente” – ha dichiarato Matteo Cupi, Direttore esecutivo di Animal Equality Italia – “In Cina purtroppo non esistono leggi che proteggano gli animali e, a quanto ci assicurano gli attivisti cinesi, la pressione internazionale può svolgere un ruolo molto importante per spingere il governo locale a porre fine a questa crudeltà”.
Alcuni dei cani vengono rapiti e rubati alla loro famiglia: i trafficanti entrano nei cortili delle case e prelevano gli animali in pochi istanti, la maggior parte di loro però viene catturata direttamente per le strade o allevati illegalmente. Le condizioni degli animali sono terribili, dopo la cattura cani e gatti vengono ammassati in piccole gabbie di metallo e lasciati lì in attesa della loro sorte. Spesso restano feriti o con le ossa rotte perché lanciati a terra dai camion su cui vengono trasportati e restano lì fin quando non saranno tirati fuori dalle gabbie, colpiti sulla testa con bastoni, sgozzati mentre sono ancora coscienti, lasciati morire, per poi essere scuoiati per la pelliccia e fatti a pezzi per la loro carne.
In Europa il commercio di pelli di cane e di gatto è vietato dal 2008, ma spesso questi prodotti vengono venduti dalla Cina sotto falsa etichettatura e purtroppo è difficile distinguere la pelliccia di cane e gatto da quelle consentite per legge e il costo dell’analisi del DNA è troppo elevato e quindi proibitivo.
Le immagini e i filmati girati da Animal Equality mostrano tutto l’orrore di questo business feroce: