Il fungo non è solo un alimento ottimo da mangiare, ma da oggi anche un innovativo materiale tessile alternativo alla pelle animale. Già, perché GradoZero Espace, un’azienda tutta italiana di Montelupo Fiorentino, ha inventato Muskin, una tessuto vegetale che imita la pelle scamosciata tratta dagli animali ma molto più morbida e soprattutto derivante dai funghi.
Il catalogo di capi di abbigliamento in “pelle di fungo” per ora consta di borse e cappelli. La produzione è limitata poiché al momento è possibile creare solo 4~5 mq al mese di questo materiale. I campioni sono già acquistabili online anche se i prezzi sono decisamente alti: un “foglio” di pelle vegetale da 25/30 cm per 40 costa 70 euro.
Non solo funghi per l’Italia
Il legno diventa morbido simile ad una pelle e flessibile come un tessuto nella mente di Marta Antonelli, fondatrice della start up My Mantra srl e del progetto Ligneah che sfrutta le potenzialità del legno per dar vita a calzature, borse e accessori, diventando un innovativo materiale dalle caratteristiche tattili simili al cuoio.
“Abbiamo voluto rendere questo materiale il meno scontato possibile, rompendo tutti gli schemi che etichettano solitamente il legno. Si tratta di un elemento che viene pensato come povero e rigido, ma noi lo abbiamo reso morbido. Un morbido legno che potesse essere lavorato come una pelle, dandogli anche un tocco estetico. È in questo modo che siamo riusciti a unire, con tanta passione, l’artigianalità con la tecnologia”. Inoltre per ogni prodotto venduto viene piantato un albero in Nigeria. Ligneah sostiene infatti Tree Nation, un’organizzazione internazionale indipendente impegnata nella lotta alla deforestazione, desertificazione e al cambiamento climatico, contribuendo a sviluppare anche le economie locali.
“Pelle” a base vegetale: rivoluzione vegan per scarpe e borse