Si chiama “Nuo Leaf” ed è un materiale totalmente innovativo, davvero molto simile al cuoio per aspetto e resa, ma totalmente cruelty-free ed ecologico: è la nuova creazione della start up italiana Mymantra, già nota per aver dato vita anni fa al Ligneah, un tessuto pressoché identico alla pelle animale ma realizzato con il legno proveniente da alcune foreste gestite eticamente, nel rispetto degli ecosistemi.
La nuova creazione è frutto del lavoro di Marta e Marcello Antonelli, padre e figlia romani, e nasce “dall’amore per gli animali insieme alla volontà di diminuire l’impatto degli allevamenti intensivi e dell’industria conciaria sull’ambiente”, come dichiarano i fondatori dell’azienda. L’attività, inoltre, è proprietaria anche del brand di moda OOD, che impiega proprio il Ligneah per creare abbigliamento e accessori vegan e a ridotto impatto ambientale.
Nuo Leaf: cos’è e come verrà usata
Il nuovo materiale creato da Mymantra è composto invece per il 90% da cellulosa di origine vegetale e per l’8% da un adesivo poliuretanico all’acqua, che non contiene materiali plastici. Questo tessuto, dicono i creatori, è resistente e durevole, leggera e totalmente biodegradabile, pensata per realizzare abbigliamento, borse e accessori, calzature e prodotti di design. “La parte superiore di “Nuo Leaf” è ricoperta di cellulosa, che la rende lucida e idrorepellente – spiega l’azienda – mentre la parte inferiore è realizzata in tessuto di cotone o canapa e permette al materiale di “respirare” come una vera foglia“. “Nuo Leaf” debutterà al Mipel, fiera dedicata alla pelletteria che si terrà dal 16 al 19 settembre 2018 a Milano, ed è destinata a rivoluzionare il mondo della moda e del design, come già tante altre creazioni finora.
I tessuti vegetali che imitano la pelle tratta dagli animali sono un trend in voga già da qualche tempo, con diverse aziende che stanno investendo nella produzione di materiali alternativi al cuoio: tra questi ricordiamo Sydney Brown, che produce scarpe vegan di lusso partendo dai semi di finocchio, ma anche Hugo Boss, che ha lanciato la prima linea di scarpe da uomo realizzate in “tessuto di ananas” oppure Reebok, che produce calzature in cotone e mais. Per rinfrancare il nostro orgoglio patriottico, non possiamo non citare la start up tutta italiana Vegea, che produce tessuti partendo dagli scarti del vino, già impiegata per realizzare abiti e scarpe.