Un prodotto che imita la pelle animale ma è ricavato completamente dalle piante: questa la sfida a cui sta lavorando Richard Wool, ingegnere chimico e biomolecolare dell’Università del Delaware, insieme al suo team di ricerca. L’obiettivo è quello di creare un’alternativa ecologica alla finta pelle (da non confondere con l’eco-pelle che è di origine animale) che utlizza, solitamente, resine poliuretaniche spalmate su altri tessuti con gravissimi danni ambientali sia durante la lavorazione che per lo smaltimento.
Mais, soia e fibra di cotone sono alla base degli esperimenti condotti da Wool, i cui risultati fanno già gola ad aziende come Puma e Nike che stanno, a quanto riferito dalla stessa università, lavorando con dei campioni di questo nuovo tessuto per sperimentarne durata, morbidezza e possibilità di utilizzo. Una bella svolta per l’ambiente ma anche per chi ha intrapreso la scelta vegana e decide, quindi, di non utilizzare nessun prodotto di origine animale, né per il consumo alimentare, né per abbigliamento e simili.
Sono ben 4 anni che il team di ricerca di Wool sta lavorando a questo progetto e i risultati sembrano apprezzati: “I progettisti – dice Wool- lo amano perché dà loro un elemento su cui sperimentare design in modo diverso da quando cercavano di lavorare con il cloruro di polivinile (PVC) come sostituto dei materiali artificiali. Inoltre è traspirante. Non ha niente a che vedere con la plastica”. Attendiamo di poter vedere presto il brevetto e di poter toccare con mano questo tessuto innovativo.