Mens sana in corpore sano dicevano gli antichi e pare che qualcuno in California segua questo precetto alla lettera: da poco infatti, ha aperto i battenti in quel di Oakland, PlantBased Fitness la prima (e unica) palestra vegan della città. Nata dall’idea di Gary Whitaker, questa palestra non è solo un luogo dove rimettersi o mantenersi in forma: i clienti, infatti, possono frequentare qui anche corsi di cucina e di nutrizione a base vegetale, ma anche lezioni di training mentale e benessere aziendale, oltre ad avere a disposizione un’area di allenamento dedicata esclusivamente ai bambini, sempre in un’ottica 100% vegetale.
Il fondatore e la sua storia
Non è un caso, quindi, che il motto della struttura sia “eat well, exercise more, feel better” (mangia bene, allenati di più, sentiti meglio) e a testimonianza che lo sport abbinato a una sana alimentazione migliori la salute c’è Whitaker stesso: diventato vegano nel 2010, ha reso l’allenamento una routine benefica nella propria vita e ha aperto la palestra per dimostrare quali e quanti benefici si possano riscontrare con una dieta a base vegetale. “PlantBased Fitness è qualcosa di più di una semplice palestra – ha spiegato – siamo uno “studio di trasformazione”. Questo perché i clienti qui possono trovare servizi che raramente fanno parte di una struttura di fitness e che non riguardano solo l’allenamento fisico, ma anche affrontare la salute da una prospettiva olistica per favorire una trasformazione del corpo e della mente“.
Anche se in Italia le palestre vegan sembrano ancora un miraggio, oltreoceano prendono invece piede con successo: PlantBased Fitness non è unica nel suo genere, infatti lo scorso anno a Portland è nata anche Liberation Barbell, una struttura particolare nata per migliorare la qualità della vita di tutti. La palestra, infatti, offre servizi simili alla sua “cugina” californiana – tra questi, per esempio, integratori esclusivamente a base vegetale – ma con un’attenzione particolare nel celebrare le differenze tra le persone, siano esse legate all’orientamento sessuale, alle scelte alimentari, culturali o religiose.
Insomma, una conferma in più che la dieta vegana e lo sport siano assolutamente compatibili: ce lo ricordano, tra gli altri, i tanti atleti vegan alle Olimpiadi ma anche “persone comuni” che hanno adottato una dieta a base vegetale raggiungendo traguardi incredibili. Tra questi, per esempio, Fred Distelhorst che ha raggiunto la vetta del Kilimangiaro a 88 anni oppure Pierre Cesaratto, che ha percorso oltre 15 mila chilometri in sella alla sua bici, per dimostrare che “vegan si può“.