Vegolosi

Paleo…vegan. Le ricerche cambiano la prospettiva sull’alimentazione degli ominidi

Ghiande, cereali, legumi, piante acquatiche commestibili: ecco che cosa mangiavano prevalentemente i nostri antenati nel Paleolitico. Molte nuove ricerche sul tema stanno lentamente facendo emergere un quadro alimentare preistorico molto diverso da quello sostenuto oramai da molti anni dai propugnatori della “Paleo dieta”, nata negli anni Trenta del Novecento grazie alle intuizioni di un dentista americano, Weston A. Price.

Cosa dicono le ricerche?

È un articolo di ANSA a raccontare che le recenti ricerche scientifiche sull’alimentazione umana nel periodo paleolitico – iniziato circa 2,6 milioni di anni fa e concluso intorno a 10.000 anni fa – sembrano smentire ampiamente l’idea dell’uomo delle caverne carnivoro. Questa convinzione era emersa a causa del fatto che nei siti archeologici presi in esame era facile rinvenire molti resti ossei degli animali impiegati come cibo, questo poiché questi resti hanno il potere di conservarsi molto di più attraverso i millenni rispetto ai resti di origine vegetale, molto più difficili da individuare. Almeno fino a che la tecnologia ci ha messo lo zampino permettendo agli studiosi di analizzare in modo diverso le antiche tracce vegetali.

Ecco quindi che ricerche di università differenti su zone del mondo diverse e sui resti di popolazioni di diversi periodi del Paleolitico hanno mostrato una cosa in comune: le chiare tracce di un’alimentazione prevalentemente vegetale. Le analisi hanno preso in esame elementi diversi: dai resti trovati sugli strumenti utilizzati per cucinare il cibo fino allo smalto dei denti dei resti umani, ma anche gli isotopi presenti nei corpi stessi.

In particolare quest’ultima tipologia di analisi è stata condotta dall’americana Pennsylvania State University nel 2024, analizzando appunto la composizione isotopica delle ossa di 24 individui vissuti circa 11-12mila anni fa sull’Altopiano della Ande, in Perù. Gli scienziati hanno concluso che la loro alimentazione era basata prevalentemente su piante, in particolare tuberi, con un contributo di carne molto limitato.

Paleo…fake

L’idea sulla quale si è basato (e tutt’ora di basa) il successo della paleo dieta, che prevede molta carne, verdure ma nessun cereale o legume o prodotti “nati dopo” la rivoluzione agricola, è quindi sbagliata. Il problema è che spesso la paleo dieta è stata poi anche ulteriormente reinterpretata in vari modi fino ad arrivare a degli estremi come quelli delle diete carnivore molto diffuse sui social network con personaggi che rifacendosi ad un ipotetico periodo storico incontaminato dal cibo spazzatura, promuovono il consumo di sola carne (spesso rossa) e grassi: quelli che gli antenati cacciatori sarebbero stati in grado di procurarsi da soli. Si tratta, chiaramente, di scelte alimentari che non hanno nessuna base scientifica e che sono pericolose per la salute a causa dell’assenza di vitamine e fibre, e dell’abbondante  presenza di grassi, soprattutto saturi.

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