Si chiama Akar Kuning ( Fibraurea tinctoria ) la piante con potere analgesico e antibatterico che un maschio adulto di orango ha masticato e poi applicato su una lesione che aveva sotto un occhio. Secondo i ricercatori indonesiani che hanno osservato l’evento si tratta del primo caso al mondo documentato di una simile pratica in animali non umani.
“Abbiamo osservato un maschio di orango di Sumatra (Pongo abelii) che aveva subito una ferita al viso, probabile risultato di una lotta territoriale. Tre giorni dopo l’infortunio l’animale strappò selettivamente le foglie di una liana con il nome comune di Akar Kuning ( Fibraurea tinctoria ), le masticò e poi applicò ripetutamente il succo risultante sulla ferita facciale. Come ultimo passo, coprì completamente la ferita con le foglie masticate”.
I ricercatori hanno spiegato che l’automedicazione da parte degli animali non è un segreto (pensiamo anche ai cani quando mangiano l’erba se sentono fastidi allo stomaco o all’intestino) e molti casi sono stati rilevati, soprattutto nei primati come gorilla e bonobo, ma solitamente si tratta di ingestione di foglie o parti di piante intere. Quella avvenuta nel 2022 nell’area del Parco Nazionale Gunung Leuser nel sud di Aceh, in Indonesia, è un’osservazione senza precedenti. L’esemplare maschio di orangutan, Rakus di 35 anni, è riuscito (come si vede nelle immagini che accompagnano la ricerca) a curare completamente la ferita grazie all’applicazione della pianta medicinale.
“In questo studio, è stato osservato che l’orango maschio Rakus staccava, masticava e applicava ripetutamente il succo delle foglie masticate direttamente sulla ferita facciale di tre giorni per diversi minuti e copriva l’intera ferita con una poltiglia di foglie masticate. Inoltre, Rakus riposava di più quando la ferita era fresca rispetto a prima e dopo la ferita […] Tuttavia, fino ad oggi, in 21 anni e 28.000 ore di osservazione, non abbiamo mai osservato nessun altro orango a Suaq che utilizzasse Fibraurea tinctoria per curare le proprie ferite”.
Insomma, un altro piccolo tassello che ci permette, ancora una volta, di capire quanto poco sappiamo del mondo animale attorno a noi e quanto rispetto e umiltà dovremmo avere di fronte a forme di vita diverse dalla nostra.