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Norvegia: stop agli allevamenti di animali da pelliccia ma entro il 2025

Dopo la recente svolta da parte della Croazia e della Repubblica Ceca, anche la Norvegia si avvia verso lo stop agli allevamenti di animali da pelliccia: il governo norvegese, infatti, ha stabilito che entro il 2025 tutti gli allevamenti di questo tipo dislocati sul territorio dovranno chiudere. Il decreto legge, richiesto dal Partito Liberale – contrario alle pellicce – permetterà di salvare circa 700 mila visoni e 100 mila volpi ogni anno, finora rinchiusi nei circa 300 allevamenti del paese.

Come gli altri paesi scandinavi, la Norvegia è stata a lungo il simbolo della produzione di pellicce sul territorio Europeo, tanto da risultare nel 1939 il primo produttore al mondo di questi capi di abbigliamento. Nel corso degli anni la produzione, così come il numero di allevamenti sul territorio, è andata via via diminuendo. Stando alle stime più recenti, la Norvegia fornisce oggi il 3% degli oltre 7 milioni di volpi e l’1% dei 72,6 milioni di visoni allevati per la loro pelliccia nel mondo ogni anno, in un mercato dominato dalla Cina e dalla Finlandia dove, lo ricordiamo, le volpi vengono modificate geneticamente per massimizzare la produzione.

Secondo gli esperti, questa inversione di rotta non avrà un impatto negativo sull’economia del paese, ma certamente influirà positivamente sulle condizioni di vita di milioni di animali allevati finora in condizioni tremende – ben lontane dal concetto di “benessere animale” – e uccisi barbaramente al solo scopo di produrre capi di abbigliamento e accessori che alimentano l’industria della moda . “Siamo entusiasti di constatare un impegno inequivocabile da parte del governo norvegese a vietare qualsiasi attività di questo tipo, così come siamo ansiosi di vedere questa importante decisione ricevere il sostegno politico che merita” ha dichiarato Ruud Tombrock, direttore esecutivo dell’associazione animalista Humane Society International/EU.

Europa verso lo stop alle pellicce, ma l’Italia?

In Europa sono già numerosi i paesi che hanno bandito questo tipo di allevamenti dal proprio territorio, ma l’Italia resta indietro. Sebbene infatti l’86% degli italiani si dichiari contrario alle pellicce, gli allevamenti di visoni continuano a risultare attivi nel nostro paese, pur con una produzione in calo rispetto agli anni passati. Le associazioni animaliste, in ogni caso, sono in campo da tempo per chiedere al nostro paese un gesto di civiltà e soprattutto l’adeguamento alle norme degli altri paesi europei: Essere Animali, per esempio, ha dato vita alla campagna di sensibilizzazione “Visoni liberi”, proprio allo scopo di mettere fine a questo tipo di allevamento nel nostro paese.

Che le pellicce siano un capo di abbigliamento anacronistico e assolutamente superfluo ce lo ricorda ultimamente anche il mondo della moda: stilisti del calibro di Giorgio Armani, Michael Kors  e Gucci le hanno bandite dalle proprie collezioni, a dimostrazione del fatto che quella verso una moda etica e consapevole è la sola strada percorribile da qui in avanti.

Crediti foto: Essere Animali

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