Il latte vaccino è una presenza costante nelle mense scolastiche di molti paesi. Tra il 5 maggio e il 28 luglio del 2022 però la Commissione europea discuterà una revisione del programma scolastico per considerare un miglioramento nelle diete degli alunni, al fine di renderle più sane e “sostenibili”. Il marchio svedese di bevande d’avena Oatly non si è lasciato scappare l’occasione e ha avviato una campagna di normalizzazione dell’alternativa vegetale rispetto al latte vaccino e il suo inserimento nel programma delle scuole europee.
Uno spot per inserirsi nel programma dell’UE
Il programma della Commissione europea, in vigore dal 2017, sovvenziona circa 160 milioni di litri di latte vaccino all’anno, e con un budget di circa 101,5 milioni di dollari (95 milioni di euro) sosterrà la sola produzione di latte per l’anno scolastico 2022/2023. Per l’estate di quest’anno però la Commissione ha deciso di revisionare il programma per introdurre alcuni cambiamenti che possano promuovere una alimentazione più sana e, novità rispetto al passato, sostenibile: tra tutti i fattori che sono stati e saranno vagliati, infatti, si è iniziato a parlare anche della possibilità di aggiungere alternative a base vegetale al latte vaccino. Qui trova spazio la decisione del marchio svedese di lanciare, in concomitanza con la revisione, una campagna di sensibilizzazione con raccolta firme davvero originale: per diffondere consapevolezza e chiedere l’inserimento delle alternative vegetali nelle mense scolastiche Oatly ha prodotto uno short-movie distribuito in diversi paesi (come Svezia, Finlandia, Germania, Austria, Paesi Bassi, Belgio e Spagna) grazie alla collaborazione con influencer, social network e media partner.
Il mini-film intitolato “Normalize it”, dura solo 1 minuto e 48 secondi e nella sua brevità riesce ad essere efficace quanto divertente e geniale. In una scuola alcuni bambini si occupano di un traffico “illegale” di brick di latte d’avena. Quando un funzionario della sicurezza li coglie in flagrante, a distribuire la merce per un pochi di dollari nei bagni, ecco che uno di loro si allontana correndo per sbarazzarsene e sullo schermo appare una scritta che si può tradurre così: “Sono davvero i bambini a doversene occupare? Includiamo il latte vegetale nel programma delle scuole!”.
Sensibilizzare, promuovere, includere
A ideare la petizione è stato il dipartimento creativo interno di Oatly, chiamato Oatly Department of Mind Control, insieme alla società di produzione B Reel Films e se veramente si dovesse riuscire nell’intento, di cui Oatly ha spiegato le motivazioni più sulla pagina web dedicata, sarebbe un cambiamento senza precedenti per diversi motivi.
Primo tra tutti, come spiega il marchio, perché l’introduzione di latte vegetale nei pasti degli alunni contribuirà a sensibilizzare, già in tenera età, sull’impatto della produzione lattiero-casearia. Poi aiuterà a promuovere una presa di coscienza di quel che accade negli allevamenti e di come si possa condurre una esistenza “cruelty free” scegliendo una alimentazione a base vegetale. E sarà fondamentale per iniziare un processo di “normalizzazione” di tale scelta rendendo più inclusiva anche la mensa scolastica: ci sono infatti molti bambini che non possono, o non vogliono, bere il latte vaccino per motivi che possono essere di salute, etici o persino religiosi.