La tv ha i suoi ritmi e le sue regole. Le frasi forti, i concetti espressi a voce alta, i gesti plateali funzionano meglio e di più delle argomentazioni e del dialogo. Non sempre, è vero, si può dibattere a lungo, in tv quasi mai a dire il vero, ed è il motivo per cui la tv difficilmente è fatta per capire meglio. E’ il motivo per cui parlare di scelta vegana o vegetariana in tv non è facile, anzi, sembra quasi impossibile.
Il problema è la mancanza di argomentazioni e anche di conoscenza di alcune basi fondamentali. Cruciani, invitato per creare
Perché lo psicologo Paolo Crepet, sempre durante la stessa puntata, interviene sulla questione dicendo che per dar da mangiare ai cani si uccidono apposta migliaia di animali? Crepet non sa che quel cibo proviene dagli scarti della macellazione della carne messa in commercio per noi umani? E perché associare la scelta vegan ad una “teoria sessuale” della privazione del piacere? Ha mai davvero provato a mangiare vegano per poter dire che questa cucina è caratterizzata da privazione? E perché il cuoco Vissani interviene sul tema dell’alimentazione vegana, questa volta su Rai Uno a Porta a Porta, dicendo che si tratta di una scelta caratterizzata da carenze? Come mai si fa confusione su una rete pubblica, sul fatto che i vegani non bevano il latte materno? Che noia questa voglia di dire la propria su tutto senza avere nessun tipo di esperienza né teorica, informandosi un minimo, né pratica, continuando a masticare agnello o prosciutto credendo che questo possa scandalizzare qualcuno.
E’ diventato terribilmente noioso vedere questi scontri fatti di frasi fatte e di grandi proclami volti allo scandalo e alla provocazione, sembra la Commedia dell’Arte: c’è il vegano attivista, quello moderato ma poco influente, c’è il carnivoro assetato di sangue, il giornalista che non modera, il grande cuoco che celebra la tradizione, e l’animalista “pazzo” che salva galline e agnelli.
Il dott. Paolo Sottocorona (sempre su La7, fra l’altro) questa settimana, ci ha insegnato quali sono davvero le cose nuove e non noiose: la competenza, l’intelligenza e l’educazione.
Federica Giordani