Nata e cresciuta in una fattoria, Joni Ernst, senatrice dello Iowa, propone lo stop al Meatless Monday (il “Lunedì senza Carne”) per i soldati. La proposta – tecnicamente un emendamento indirizzato alla National Defense Authorization Act, una legge federale americana – cita le direttive in termini di alimentazione del governo federale per sottolineare che i soldati delle forze armate necessitano di proteine animali. “I Meatless Mondays sono sbagliati: i nostri uomini e le nostre donne in uniforme dovrebbero poter consumare le proteine di cui hanno bisogno, inclusa la carne, quotidianamente”: il sopracitato documento, però, dice anche che la maggior parte degli americani consuma troppa carne e che una dieta diversificata che includa noci e legumi è più salutare per l’organismo.
La proposta – il cui futuro è ancora incerto – arriva proprio nei giorni in cui la Humane Society, la più grande organizzazione americana per la protezione degli animali, ha diffuso i risultati della sua campagna, che ha portato l’U.S. Coast Guard Academy del Connecticut a tagliare il consumo di carne del 10% in tre anni o il Compass Group – una delle principali protagoniste nel mercato della ristorazione collettiva – a ridurre del 10% all’anno nel triennio 2015-17 l’acquisto di manzo. Senza contare, naturalmente, le tantissime scuole, ospedali e mense aziendali che vi aderiscono.
Chi è Joni Ernst
Nata e cresciuta in una fattoria, la senatrice ha ricevuto attenzione nazionale nel 2014, in occasione delle elezioni, con una campagna televisiva chiamata Squeal: nello spot prometteva di far gridare/grugnire i legislatori di Washington nello stesso modo in cui facevano i maiali quando lei stessa li castrava da piccola. Il suo Stato, lo Iowa, è leader nella produzione di carne suina e il secondo produttore di carne rossa d’America.
Yuri Benaglio