Precoce musicista veg, Cristian…
Suono la chitarra da quando avevo 14 anni. Sono diventato lacto-ovo vegetariano a 28 anni e dopo due anni vegano. Le motivazioni sono principalmente etiche. Sono da sempre animalista e ad un certo punto della mia vita non sono più riuscito a convivere con l’ipocrisia di rispettare alcuni animali e mangiarne altri. Ora ho 42 anni e quindi, a conti fatti, sono vegano da più di 12 anni.
La musica è buon un tramite per promuovere e spiegare l’alimentazione vegana o vegetariana?
La musica è musica. La musica è arte. Una mia composizione spesso nasce nel momento più inaspettato e per i motivi più impensati o per nessun motivo, come dopo un litigio o mentre sto preparando un caffè. Poi per come la vedo io la musica è condivisione di un’emozione o uno stato d’animo col mio prossimo, con chi avrà voglia di ascoltarmi. Ed in questo senso sicuramente la mia musica in genere può anche avvicinare delle persone a prendere consapevolezza di un mio punto di vista etico, e della serenità d’animo che può dare la scelta di escludere alimenti animali dalla propria dieta alimentare. Ma questo può riuscire soltanto se chi ascolta è predisposto a recepire il messaggio. E questo può andar bene tanto per la musica quanto per qualsiasi altra forma di espressione artistica.
I musicisti che lavorano con te devono essere veg?
Il mio modo di interpretare lo stile di vita vegano non consiste nel ghettizzarmi, scegliendo di frequentare e di condividere la mia esistenza e le mie passioni soltanto con le persone che la pensano come me. Sono convinto infatti che nella commistione di idee, di modi di essere e di vedere il mondo vi sia della ricchezza. Ma a mio parere la vera sfida sta nel confondersi, mischiarsi ed interagire proprio con chi invece non conosce e non condivide la mia scelta di vita.
Confronto e dialogo, quindi?
Confrontarsi con gli altri dimostrando che noi vegani non siamo adepti di una strana setta di fissati per gli animali e che non ci sentiamo per niente un’élite di persone superiori che vogliono convincere a tutti i costi il prossimo a diventare come noi, sta proprio qui la nostra sfida per essere realmente presi sul serio. A mio parere, bisogna smetterla di aggredire il prossimo che non la pensa come noi. Quindi, per tornare alla domanda: no, non tutte le persone che contribuiscono alla musica dei “The Jaygles” aderiscono al mio stile di vita vegan. Ma forse grazie all’adesione del mio progetto e grazie all’esperienza che alcuni musicisti hanno fatto con la mia musica, qualcuno di loro ha cominciato a chiedersi se sia giusto continuare a mangiare animali morti. E questo per me è già un ottimo traguardo.
Nel vostro prossimo cd sono presenti cenni sulla scelta etica vegan?
Francesca Paolillo