Si chiama Animal Free Fashion ed è il nuovo progetto della Lav a favore della moda etica. La Lega Anti-Vivisezione ha, infatti, deciso di mettere a disposizione dei brand italiani e stranieri che hanno sposato una politica cruelty-free, seppur a livelli differenti, una marchio attraverso il quale segnalare, sui capi di abbigliamento, sugli accessori e in rete, i propri prodotti “animal free”.
“Con questo progetto abbiamo tracciato una strada che invitiamo ad intraprendere a tutte le aziende di moda volenterose e attente alle implicazioni etiche delle loro produzioni: un’opportunità gratuita, per distinguersi nel mercato”, spiega Simone Pavesi, Responsabile del Progetto Animal Free della Lav. Il sistema di classificazione etica dei brand prevede 4 livelli: sostituzione della pelliccia animale, delle piume, di seta e pelle e di lana. “Più materiali animali un’azienda s’impegna a non utilizzare, migliore sarà il livello di rating raggiunto. Si tratta di un rating premiante – spiega la Lav – in quanto tutte le aziende che saranno valutate si sono dotate di almeno una politica aziendale senza pellicce”.
Le aziende riconosciute animal free avranno a disposizione un logo della Lav, da utiilizzare gratuitamente sui propri prodotti o linee privi di materiali di origine animale. Il loro impegno sarà mostrato anche su www.animalfree.info, una vera e propria vetrina web gratuita in italiano, inglese, russo e cinese che funzionerà come un utile guida al consumo critico.
Foto da www.lav.it.