Il 2019 porta con sé grandi novità in fatto di moda cruelty-free: quest’anno, infatti, si terrà a Los Angeles la prima Vegan Fashion Week della storia. Quattro giorni – dal 1 al 4 febbraio – durante i quali diversi brand internazionali, ospitati nel Museo di Storia Naturale della città, presenteranno al mondo le proprie collezioni, al motto di “Smart & cruelty free is the new luxury” (“Elegante e cruelty-free è il nuovo lusso”).
L’idea è nata da Emmanuelle Rienda, stylist 35enne attivista per i diritti degli animali e fondatrice dell’agenzia di comunicazione “cruelty-free” Le French Lab. L’evento è presentato sul sito ufficiale come “un tributo agli animali e un’ode alla fine del loro sfruttamento in tutte le forme” e ospiterà non solo sfilate, ma anche mostre, dibattiti sul tema dello sfruttamento animale, in una manifestazione in cui il mondo della moda e delle passerelle incontra l’attivismo. L’obiettivo dell’evento, come dichiarato dalla stessa Rienda, è quello di ispirare i grandi marchi ma anche gli appassionati di moda a fare scelte etiche e più consapevoli, fornendo una base di lancio concreta da cui partire per mettere fine allo sfruttamento animale che circonda il mondo del fashion da sempre.
Vegan Fashion Week: il mondo della moda sta cambiando?
L’evento si aprirà con una serata inaugurale all’interno del Museo durante la quale Robert Lampert, Premio Nobel per la Pace nel 2007 e ricercatore nell’ambito dei cambiamenti climatici, terrà un discorso incentrato proprio su questo tema. A seguire, una sfilata che presenterà i più importanti marchi di moda vegani del momento, una “capsule collection” (che presenta abiti di lusso in edizione limitata) completamente vegana e una conferenza per illustrare l’evoluzione della moda cruelty-free nel tempo.
Nelle giornate successive, il programma porterà gli ospiti al California Market Center, il “distretto della moda” della città, dove potranno ammirare collezioni di abiti animal-free, conoscere brand di cosmesi vegan, partecipare a dibattiti sul tema della moda e dello sfruttamento animale oltre che cenare con cibo vegano preparato da chef internazionali per l’occasione. La settimana della moda vegan si concluderà con una raccolta fondi per supportare gli stilisti emergenti (ma anche quelli già affermati) che desiderano cimentarsi in questo ambito ponendo fine all’impiego di derivati animali nelle proprie collezioni. L’obiettivo dell’organizzatrice, in ogni caso, è quello di rendere la Vegan Fashion Week un evento annuale “standard”, espandendolo anche in altre città del mondo.
A quanto pare, però, la Vegan Fashion Week non è il primo passo compiuto dal mondo della moda verso scelte più consapevoli e rispettose dei diritti animali: sono tanti, infatti, i marchi di alta moda che hanno bandito pelli e pellicce dalle proprie collezioni in favore di materiali cruelty-free. Tra questi, per esempio, la stilista inglese Stella McCartney e Jean Paul Gaultier, che hanno detto “no” a questi derivati animali nelle loro collezioni. Michael Kors e Jimmy Choo, invece, continuano a usare il cuoio ma hanno abbandonato gli inserti di pelo, così come Gucci e gli italiani Giorgio Armani e Donatella Versace. Insomma, grazie all’inaugurazione di un evento ufficiale dedicato e con grandi stilisti sempre più attenti alla questione animale, il vegan sembra essere davvero il futuro della moda internazionale.