Si chiamano “orologi epigenetici” e sono dei modelli matematici che consentono di stimare il tempo e il tasso di invecchiamento di un individuo. È sul ruolo dell’alimentazione su questi meccanismi che ha lavorato un team di ricercatori del dipartimento di Medicina dell’Università americana di Stanford. Il loro studio che mette a confronto la dieta vegana e quella onnivora su 21 coppie di gemelli sani, è stata pubblicato il 29 luglio 2024 da BMC Medicine. La dieta vegana influirebbe positivamente sul processo di invecchiamento generale del corpo umano.
Come è stato condotto lo studio
Fra il marzo 2022 e il luglio dello stesso anno, 21 coppie di gemelli sono state divise: per 8 settimane il primo gruppo della coppia ha seguito una dieta onnivora a basso impatto calorico, il secondo gruppo una dieta vegana dello stesso tipo. L’obiettivo dello studio era valutare in che modo l’alimentazione in coppie di persone con lo stesso patrimonio genetico e sane, potesse influenzare i fattori che vengono associati all’invecchiamento a livello genetico, come per esempio l’accorciamento o l’allungamento dei telomeri (porzioni di Dna che proteggono le estremità dei cromosomi).
I risultati dello studio
“I nostri risultati – si legge nelle conclusioni dello studio – rivelano risposte distinte alle diete vegane e onnivore da parte dei soggetti coinvolti, in linea con la letteratura esistente sull’argomento. In particolare, il gruppo vegano ha mostrato una significativa diminuzione dell’accelerazione dell’età epigenetica, come dimostrato dalle riduzioni di molteplici “orologi” dell’invecchiamento epigenetico analizzati”. Inoltre: “Questi risultati sono coerenti con le ricerche precedenti che evidenziano i potenziali effetti anti-invecchiamento delle diete a base vegetale, note per il loro ricco contenuto di antiossidanti e le proprietà antinfiammatorie”.
Insomma, trovata la soluzione all’invecchiamento? Non proprio: lo studio spiega anche che il miglioramento delle condizioni dei soggetti vegani sui fattori dell’invecchiamento epigenetico potrebbero essere dovuti anche alla perdita di peso avvenuta durante le 8 settimane: “È ancora incerto se i benefici osservati possano essere dovuti principalmente a una maggiore perdita di peso nel gruppo vegano; quindi gli effetti a lungo termine delle diete vegane non integrate sui processi epigenetici richiedono ulteriori indagini”.
Insomma, sempre più elementi di studio e risultati di ricerche sottolineano benefici sulla scelta vegan, come era accaduto anche in un’altra recente indagine scientifica – sempre condotta sui gemelli – e che è stata la base per la creazione di un documentario molto discusso pubblicato su Netfix. È chiaro, però, che i fattori da analizzare sono moltissimi e che il processo e le analisi scientifiche sul tema della scelta vegan – che viene indagato da poco – sono in cammino.