Se vi capitasse di fare una passeggiata a Malmö in Svezia (per gli appassionati di gialli, sì, la città vicino a Ystad dove lavora Kurt Wallander), fate attenzione ai dettagli e guardate bene i selciati, i marciapiedi, perché grazie al collettivo artistico Anonymouse, lentamente, è lì che sta nascendo una nuova città dedicata agli animali più ingiustamente giudicati della storia: i topi.
Piccolissimi manufatti artistici, ricreano ambienti cittadini (dai ristoranti, ai negozi di casalinghi, dai bar alle pasticcerie, passando per le librerie) ma tutto in formato mignon partendo da oggetti spesso di scarto, come vecchie taniche di benzina, pezzetti di legno, tappi in sughero. Un mondo magico fatto di dettagli che grazie alla spinta che solo l’arte riesce a garantire, permette di porsi dal punto di vista di chi non vediamo mai, gli animali che vivono attorno a noi. Quanto potrebbe (anzi è) magica la vita di questi piccoli abitanti del mondo? Quanto sono ricche le loro percezioni e quanta attenzione dobbiamo e possiamo porre verso ciò che non vediamo ma che esiste?
Abbiamo parlato con Yasha, artista del collettivo svedese, che ci ha raccontato quali sono gli obiettivi di Anonymouse.
Raccontateci la vostra storia: come nasce il collettivo Anonymouse?
Di solito diciamo di noi stessi che siamo una rete di “topi e uomini vagamente collegati tra loro” con sede nella città meridionale di Malmö in Svezia. L’idea è nata con alcuni di noi che discutevano di alcuni progetti creativi e volevano fare qualcosa di davvero bello insieme.
Con quali tecniche realizzate queste mini opere d’arte?
Utilizziamo materiali diversi ma cerchiamo di riciclare il più possibile guardando la forma degli oggetti umani e cercando di capire per cosa li utilizzerebbe un topo. Così, tra i materiali che abbiamo usato finora ci sono tubi di dentifricio, francobolli, scatoline di metallo per le sardine, orologi, gomme da masticare, stuzzicadenti, bicchierini, un portafoglio, copertine di libri, conchiglie, tappi di bottiglia, magneti, righelli e molto altro.
Come avvengono le creazioni in giro per la città?
Troviamo prima il luogo che stiamo cercando e prendiamo un sacco di misure, poi torniamo al nostro laboratorio e costruiamo l’opera: di solito ci vogliono da uno a tre mesi, poi li trasportiamo nel luogo nel bel mezzo della notte, quando non abbiamo il rischio di incontrare molte persone. Chiaramente cerchiamo anche di essere il più veloci possibile. L’effetto sorpresa è molto importante.
I lavori sono permanenti?
Dipende: trattandosi di miniature, sono abbastanza vulnerabili alle intemperie e al vento, e dato che molti bambini giocano con le opere, queste tendono a rovinarsi abbastanza velocemente. Se l’installazione si trova in uno stato in cui non è più diverte guardarla, allora la rimuoviamo.
Perché avete scelto i topi in particolare come riferimento per i vostri piccoli mondi?
In Svezia abbiamo un’ autrice di nome Astrid Lindgren, (quella che ha scritto Pippi Calzelunghe), e si è cimentata anche in un romanzo nel quale ad un ragazzo accade di diventare piccolo come un topolino e vive in una tana. Ma anche Beatrix Potter, o i film Disney ci hanno profondamente ispirato e così abbiamo capito che il tema dei mondi in miniatura era davvero interessante e faceva sognare le persone a sufficienza per poter ricreare questi ambienti anche nella realtà.
Chiunque guardi le opere deve fermarsi, prestando attenzione ai dettagli e a ciò che, durante una semplice passeggiata, non si noterebbe: che ruolo hanno nella vostra arte il tempo, i dettagli e il concetto di attenzione all’ultimo?
La verità è che non avevamo idea che le persone sarebbero state così interessate a guardare i nostri piccoli mondi per topi; lo facciamo soprattutto perché è molto divertente, per questo stiamo così attenti ai dettagli: partendo dal materiale utilizzare, ai poster/dipinti sulle pareti delle ricostruzioni che forniscono spesso un indizio di fantasia su chi potrebbe occupare quel negozio. Se guardate attentamente le opere, sarete ricompensati per la vostra pazienza.