Deformi, affaticati, sfruttati: sono i maiali Hulk. L’associazione Peta ha portato alla luce l’esistenza in Cambogia di maiali geneticamente modificati al fine di sviluppare in questi animali una muscolatura innaturale, pari circa al doppio di un maiale normale, e trarre così il maggior profitto possibile dalla macellazione e dalla vendita delle loro carni.
Gli animali in questione, che si sono guadagnati sui media il nomignolo di “maiali Hulk”, apparterrebbero alla razza nordamericana nota come Duroc, che già naturalmente soffre di una mutazione nota come “double muscling” (doppio muscolo), ovvero la mancanza di una proteina che regola la crescita muscolare. Gli allevatori nel tempo avrebbero continuato a selezionare i capi di bestiame più inclini a tale mutazione in modo tale da far sì che gli animali sviluppassero una muscolatura sempre più massiccia fino a diventare praticamente deforme.
Secondo Peta i suini cambogiani sotto esame sarebbero il frutto di una serie di esperimenti condotti in Cina e in Corea nel 2015 che avrebbero prodotto 32 esemplari di maiali innaturalmente muscolosi. Di questi maiali, solo 13 sopravvissero dopo i primi 8 mesi dalla nascita e soltanto uno risultò in condizioni di salute ottimali. In realtà la vendita di carne di animali geneticamente modificati è ancora illegale ma ciò non esclude che alcuni esemplari di Duroc incrociati artificialmente possano essere stati introdotti in questo allevamento in Cambogia in maniera illecita.
I Duroc tradizionali pesano all’incirca 400 kg ma i maiali mostrati dall’azienda cambogiana in questione sembrerebbero essere molto più massicci. Costretti da una muscolatura abnorme, gli animali hanno gravi difficoltà a camminare, compiono movimenti innaturali e rischiano maggiormente di sviluppare problemi di salute rispetto ai classici suini.
L’allarme nasce dopo la diffusione di una serie di foto e di video di questi animali da parte del loro allevatore che, sulla propria pagina Facebook, li mostra orgoglioso, tra l’altro in condizioni di vita aberranti, spesso rinchiusi in gabbie singole che impediscono loro qualsiasi tipo di movimento. Un video in particolare, condiviso da Peta (vedi in alto, ndr), ha raggiunto 26 milioni di visualizzazioni e ottenuto una gran quantità di commenti di biasimo e disapprovazione da tutto il mondo.