Nel giro di un mese, il divieto di vendere pellicce, accessori e abiti realizzati in vera pelle di animali diventerà legge a Los Angeles per volontà del Consiglio comunale. La proposta, avanzata dai due consiglieri Pau Koretz e Bob Blumenfield, è stata approvata all’unanimità, con un voto di 12-0 e tre assenti. “L.A. prende una posizione, non saremo più complici del commercio disumano delle pellicce”, ha commentato Bob Blumenfield, membro del Consiglio che ha presentato la mozione. “Stiamo cercando di dare l’esempio al resto del Paese”, ha aggiunto.
In effetti, nello stato della California già San Francisco, Berkeley e West Hollywood hanno messo al bando la vendita di questi capi d’abbigliamento, ma il fatto che L.A. sia la seconda città più grande d’America e la quinta capitale della moda (dopo New York, Londra, Parigi e Milano) fa ben spefare in un traino positivo. C’è però da chiarire che l’ordinanza non entrerà in vigore immediatamente, bensì, una volta firmata dal sindaco della città Eric Garcetti, occorrerà un periodo di transizione di due anni in cui sarà possibile smerciare i capi già prodotti ma illegale produrne di nuovi.
Il futuro della moda è fur free?
A giudicare dal numero di aziende e marchi di moda che stanno progressivamengte abbandonando pelli e pellicce a favore di materiali più sostenibili e alternative etiche, parrebbe proprio di sì. Versace e Furla, Michael Kors e Jimmy Choo, Armani e Napapijri: non si contano i brand che giudicano ormai superata la moda che implica l’uso di derivati animali, andando così incontro a quello che è il sentimento non solo di vegani e animalisti ma di tutti i consumatori.
Quella contro le pellicce è infatti una delle battaglie più sentite dall’opinione pubblica, formata principalmente da non addetti ai lavori; come per il circo, anche in queso caso i comuni cittadini riconoscono e rigettano la barbarie che si cela dietro l’allevamento e l’uccisione di animali da pelliccia, giudicandolo un business crudele e senza senso e di conseguenza boicottando i consumi.
Basti pensare che solo in Italia quasi il 90% della popolazione non vorrebbe più trovare pelli e pellicce nei negozi di abbigliamento. Ma, mentre il resto del mondo si sta muovendo verso una definitiva messa al bando, in Italia fa sapere LAV, “la proposta di legge per vietare almeno l’allevamento di animali per la produzione di pellicce, continua a rimanere congelata in attesa di essere calendarizzata nei lavori delle commissioni parlamentari”.
Crediti foto in apertura: ANSA.it